Quanti sanno che detti ed espressioni popolari come “a ufo”, “prendere due piccioni con una fava” e “moglie e buoi de’ paesi tuoi”
Quanti sanno che detti ed espressioni popolari come “a ufo”,
“prendere due piccioni con una fava” e “moglie e buoi de’ paesi tuoi” sono nati
in Casentino? Sicuramente in pochi. La stessa risposta la si potrebbe dare per
tante delle curiosità, delle storie e degli aneddoti che Luigi De Concilio,
giornalista ed esperto di comunicazione fiorentino, inanella nel volume
“Curiosando in Casentino – Una passeggiata insolita tra il sacro e il profano:
storia, arte, personaggi, leggende e curiosità” (ed. Sarnus). Fin dalle prime pagine
il lettore è avvisato su ciò che lo aspetta dall’autore, che già nel 2019 aveva
dedicato agli aspetti meno noti di Firenze la pubblicazione “Firenze bizzarra”;
“parlare del Casentino – scrive De Consilio nella premessa - significa frugare nella
storia antica e nella fede, nel costume e nelle tradizioni popolari, nelle
leggende e nei segreti di castelli, pievi e torri”. E infatti nelle oltre
quattrocento pagine del volume, dotato di un’ampia bibliografia che comprende
testi del Cinque e Seicento, si trova una guida per il Casentino che non ti
aspetti: da Fronzola, località dove oggi si trovano i ruderi del temibile
castello che fu conteso tra Arezzo e Firenze, a Raggiolo, il paese dove non si
parla né casentinese né fiorentino bensì una lingua derivata dal còrso; dalla Verna,
culla e fortezza dell’Ordine francescano che godette di ogni tipo di immunità e
privilegio, compreso quello del far lievitare il pane, alla leggenda pulp che
aleggia attorno ad un fantomatico spedale per viandanti sulla strada tra Badia Prataglia
e Serravalle. Decisamente una lettura per un turismo slow, ma anche per gli
stessi casentinesi che di certe pagine possono aver perso la memoria. “Il libro
esce opportunamente in questo anno dantesco” sottolinea il presidente di Fondazione
Cr Firenze Luigi Salvadori nella presentazione; il sommo poeta fu ospite al
castello di Poppi, ma anche al castello di Porciano, ci dice l’autore, i suoi
pensieri si sono rivolti spesso a questa regione che egli deve aver considerato
come una seconda patria.
Data recensione: 21/07/2021
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Elisabetta Berti