Ogni incontro con Mario Bernardi Guardi sa di rigenerazione. Il ponsacchino Mario, giornalista e saggista, ha da poco pubblicato un
Da
poco pubblicato il nuovo libro, ambientato nel 1800, del giornalista
e saggista di Ponsacco Mario Bernardi Guardi
Ogni
incontro con Mario Bernardi Guardi sa di rigenerazione. Il
ponsacchino Mario, giornalista e saggista, ha da poco pubblicato un
nuovo romanzo, “La morte addosso”. Polidori, Byron, Mary Shelley
e altri vampiri”. Un piacevolissimo ritorno al romanzo gotico
dell’Ottocento con i belli e dannati della letteratura inglese
(Lord Byron e i coniugi Shelley su tutti). In tutto questo –
incredibile ma vero – c’è anche un richiamo alla nostra Toscana,
anzi, in particolare alle provincia di Pisa visto che John William
Polidori, l’inventore del vampiro, era di origine bientinese.«Il
romanzo si apre nella giornata del 24 agosto del 1821, con Gaetano
Fedele Polidori informato alla stazione di polizia di Soho (Londra)
della morte del figlio John William – esordisce Bernardi Guardi –.
Si presuppone un suicidio, ma il padre non ne è convinto, chiede un
approfondimento delle indagini e di rilasciare volontariamente una
dichiarazione.Se
il giovane John William Polidori era un fine letterato e medico
precocissimo, anche il padre non era figura da poco. «Gaetano,
nativo di Bientina, si era laureato a Pisa, diventando poi segretario
personale del drammaturgo Vittorio Alfieri – spiega il professor
Bernardi –. In seguito a incomprensioni col piemontese si era
trasferito a Londra, dove aveva messo su famiglia e si era guadagnato
da vivere come traduttore, scrittore e insegnante di italiano».Polidori,
poco più che ventenne, aveva già al suo attivo svariate opere
letterarie, aveva studiato a Pisa e collaborato con medici eminenti.
Si era laureato in Medicina talmente giovane da aver dovuto attendere
prima di potersi iscrivere all’albo. Probabilmente questa sua
genialità aveva attirato le attenzioni di Lord Byron che ne aveva
fatto il suo segretario. Ed eccoci giunti alla famigerata notte degli
spettri.«Era
veramente una notte buia e tempestosa quella del 16 giugno del 1816;
un’estate anormale, freddo pungente e piogge straordinarie. A Villa
Deodati, sul lago di Ginevra, risiedevano Lord Byron e il suo
segretario; all’epoca vi erano ospitati vari amici letterati –
spiega il romanziere – tra i più famosi Percy Bysshe Shelley, Mary
Wollstonecraft (non ancora sposata con Shelley) e Claire Clermont. In
questa straordinaria estate di
gelo e pioggia, il padrone di casa, il 16 giugno, davanti al camino,
propose una sfida straordinaria agli amici; quella di scrivere storie
di fantasmi».Dalla
notte degli spettri scaturirono “The Burial” (La sepoltura) di
Lord Byron, “The Assassins” (Gli assassini) di Percy Shelley, ma
soprattutto due capolavori come il “Frankenstein” di Mary Shelley
e il “Vampiro” di John William Polidori, primo esempio di vampiro
in letteratura.«L’idillio
di Ginevra si ruppe rapidamente, i maligni raccontano che al Polidori
Lord Byron preferì le attenzioni di Percy Shelley – continua
Guardi – e di fatto il giovane abbandonò il posto di segretario da
Byron e se ne tornò a Londra. Nell’agosto del 1821 fu trovato
morto, forse suicida, nel letto del suo appartamento di
Soho».Dal
presunto suicidio prende forma il romanzo; con le rivelazioni del
padre di John alla stazione di polizia e le successive testimonianze
sul giovane Polidori da parte di tutti i partecipanti a quella famosa
notte. Ma sono molte le curiosità del romanzo legate alla Valdera.
Pare che la figura del dottor Viktor Frankenstein, creatore
dell’omonimo mostro, Mary Shelley l’abbia desunta da un chirurgo
pisano di fama internazionale, Francesco Vaccà Berlinghieri. «Una
figura di scienziato piena di interessi – continua Mario –:
astronomia, fisica, chimica, matematica, ma anche arti, letteratura e
musica». Vaccà va ricordato anche per la creazione del tempietto
massonico intitolato a Minerva Medica nella campagna di Montefoscoli.
Nelle
sue riflessioni Mary Shelley cita anche un medico e scienziato
ponsacchino morto a L’Avana nel tentativo di sperimentare un
vaccino. «Eusebio Valli aveva conosciuto il padre di Mary Shelley,
famoso politico e scrittore a Londra – specifica il romanziere
ponsacchino – durante un congresso nel 1807».
Fotografia:
Mario Bernardi Guardi
con il suo nuovo romanzo
Data recensione: 15/07/2021
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Gabriele Gasperini