Diacono permanente della diocesi di Milano, Antonio Fatigati ha conseguito il dottorato in Teologia presso la Facoltà teologica
Diacono permanente della diocesi di Milano, Antonio Fatigati
ha conseguito il dottorato in Teologia presso la Facoltà teologica dell’Italia
settentrionale con una tesi sulla teologia nel Decameron, un tema che suscita l’interesse del lettore. Per questo
accostamento l’autore tiene ben presente il ricco patrimonio di studi
storico-critici sul Boccaccio e ne indica i titoli più significativi.
L’anticlericalismo, evidente in tante novelle, è infatti solo espressione –
come in Dante – di condanna del malcostume di preti e monaci e del tenore di
vita spesso scandaloso vigente anche nella curia papale. Primo commentatore di
Dante, Boccaccio ne condivide quindi la visione e si muove, come Petrarca,
nell’orizzonte della poesia-teologia. In particolare alcune novelle rivelano la
consistenza del substrato teologico della sua formazione. La storia dei tre
anelli richiama l’attenzione di storici e di teologi: vi si può leggere il
desiderio d’approfondire le tre religioni monoteiste, e anche, tenuto conto dei
tempi, la ricerca di uno spirito di tolleranza, come laddove Boccaccio sostiene
il papa che ad Avignone tutela gli ebrei.
Alessandro Ghisalberti, già ordinario di Filosofia teoretica e di Storia della
filosofia medievale all’Università Cattolica di Milano, nonché autore della
Prefazione, osserva che Fatigati vuole liberare il lettore da pregiudizi, vuole
educare a guardare a Boccaccio non solo come «creatore di canoni letterari
linguistici insuperati», ma anche come «scuotitore della coscienza morale di un
popolo». Contro non specialisti che potrebbero parlare di «forzatura e
stravagante unilateralità» (14), Ghisalberti ricorda l’ammirazione di Boccaccio
per Quintiliano che nelle Institutiones
«invitava a formare i giovani ad “imitare la verità”, ossia a valorizzare il
realismo» (15) e ad accogliere con rispetto le persone, i loro caratteri, i
loro orientamenti.
E Fatigati conclude: «Dunque si può fare teologia raccontando di uomini cinici
e malvagi, di amori lascivi». La teologia dello scrittore toscano – e anche una
sua intenzione pastorale – «emerge con forza malgrado decenni di immaginario
collettivo che ha preteso di riconoscere in Boccaccio un autore libertino, anticristiano».
Per questo Boccaccio teologo è un invito
a «uscire dai cliché» (119).
Data recensione: 01/10/2021
Testata Giornalistica: Il Regno
Autore: Francesco Pistoia