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Per Don Milani uno degli obiettivi primari dell’insegnamento era l’apprendimento della lingua al fine di colmare il dislivello culturale tra le classi sociali.

Per Don Milani uno degli obiettivi primari dell’insegnamento era l’apprendimento della lingua al fine di colmare il dislivello culturale tra le classi sociali. La sua scuola non era soltanto erudizione ma crescita e sviluppo dell’umanità personale all’interno di un processo di liberazione degli oppressi. Ancora oggi la scuola Barbiana è un punto di riferimento per la sua metodologia innovativa rispetto ai modelli culturali e pedagogici dominanti. Questo libro è una rielaborazione sintetica di un fortunato testo edito nel 1997, e dà conto di cosa sia stata la scuola Barbiana, ricostruendone la vicenda e riportando le lettere del priore a Gian Paolo Meucci e a Mario Gozzini. L’autore racconta, attraverso un viaggio a Barbiana, che cosa di quella scuola è rimasto. Prendono la parola anche i ragazzi di Barbiana, la professoressa cui era indirizzata la lettera, e alcuni amici: Ernesto Balducci, Giorgio Falossi, Gian Paolo Meucci, Luca Pavolini. «La scuola di don Milani era terra di nessuno. L’evangelizzazione si poneva in una fase successiva, in un luogo diverso dalla scuola e senza nessun rapporto diretto con essa. “...Con la scuola non li potrò far cristiani, ma li potrò far uomini; a uomini potrò spiegare la dottrina e su 100 potranno rifiutare in 100 la Grazia o aprirsi tutti e 100, oppure alcuni rifiutarsi e altri aprirsi”. E in un altro passo in termini assai figurati, scriveva: “Da bestie si può diventare uomini e da uomini si può diventare santi. Ma da bestie a santi d’un passo solo non si può diventare”. Più precisamente, la scuola di don Milani era laica dal punto di vista metodologico e contenutistico, ma profondamente ispirata, nella sua origine e nei suoi fini, a motivazioni religiose. (…) Concludendo, la scuola Barbiana appare totalmente laica (dalla parete era stato tolto anche il crocifisso), però le sue radici e le sue motivazioni affondavano nella psicologia, nella cultura, nella vita interiore di don Milani. E quindi Barbiana è indissolubilmente legata alla sua fede, alla sua irripetibile, misteriosa e suggestiva vita interiore. Tanto è vero che morto il priore è morta anche la sua scuola, e tutti i tentativi di imitare quella esperienza».    
Data recensione: 01/01/2021
Testata Giornalistica: Ellin Selae
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