La prima raffigurazione di Maria cum libro risale al IX secolo, una innovazione medievale che il Rinascimento
La prima raffigurazione di Maria cum libro risale al IX secolo, una innovazione medievale che il
Rinascimento non solo accoglierà e amplierà, ma di cui lascerà anche un legato
sicuro alla modernità: la Vergine Maria alfabetizzata, che maneggia con intimità
i testi e si fa rappresentare non con gli arnesi della vita domestica del
villaggio contadino di Nazaret, ma con ciò che diverrà uno strumento della
fecondazione che il cristianesimo offre al tempo, la biblioteca. In un suo
raffinato studio (Cosa leggeva la
Madonna? Quasi un romanzo per immagini, Polistampa, 2019), Michele Feo
individua, sorprendentemente, oltre quaranta diversi testi in cui Maria appare
immersa nella lettura. Per questo, l’importante non è sapere quale libro Maria
stesse leggendo nel decisivo episodio dell’A nnunciazione. L’importante è cogliere
come il libro, in questa scena, funzioni già da facilitatore di un’esperienza
spirituale: un’esperienza di ascolto e di conoscenza che riconfigura il mondo.
A cominciare dal mondo interiore di ogni lettore, di ogni lettrice.
Data recensione: 13/11/2020
Testata Giornalistica: L’Osservatore Romano
Autore: José Tolentino de Mendonça