Gli eroi del Covid in camice bianco rischiano di essere richiamati in trincea. Una visita al Pronto soccorso
Stefano Grifoni dirige a Firenze il Pronto soccorso più
grande d’Europa. E lo racconta
Gli eroi del Covid in camice bianco rischiano di essere richiamati in trincea.
Una visita al Pronto soccorso dell’ospedale di Careggi a Firenze e la certezza
che molti, qui, non ne siano mai usciti. Anche perché questo labirinto di
sofferenza e i letti che raccontano dolore, sono per definizione una trincea,
un luogo «dove il confine fra la vita e la morte è sempre più stretto». Nel
sistema sanitario della Toscana, fortemente indebolito dalla politica regionale
che ha tagliato tanti, troppi presidi sul territorio, insieme a Pisa e a Siena,
questo enclave fiorentino è sorprendentemente solido e molto stimato dai
cittadini e dai malati. Il direttore, il dottor Stefano Grifoni, è un tipo che
non vive nella sua torre d’avorio in camice bianco. Coordina una struttura
della quale fanno parte 40 medici e 190 infermieri. Lavora h 24 e quando non è
in ospedale trova il tempo per parlare di salute alla radio, per scrivere
libri, testi scientifici e anche divulgativi. Ma non si esibisce, come tanti medici
che siamo abituati a vedere in tv a pontificare di Covid. Grifoni ,
semplicemente, spiega. E questo verbo la gente fiorentina lo percepisce. Questo
medico scrittore, ritagliando il suo tempo notturno, ha pubblicato un libro, Storie d’amore e d’amicizia. Racconti dal
pronto soccorso (Mauro Pagliai editore) dove il soggetto narrante è il
medico che incontra persone normali, semplici personaggi, che hanno alle spalle
storie diverse. Una testimonianza significativa è «Il saluto di Maria». Maria è
una dirimpettaia, molto anziana, del medico che tutte le mattine alle prime
luci dell’alba si avvicinava alla finestra per bere il caffè. Maria dalla sua
terrazza, mentre annaffiava i fiori lo vedeva e lo salutava con la mano: così
per molto tempo. Non si conoscevano personalmente, ma un giorno Maria arriva al
pronto soccorso e rivolgendosi al medico vicino di casa gli dice: professore,
finalmente ci si incontra. E il medico risponde: per la verità non sono
professore. Al che Maria gli risponde: va bene lo stesso, professori ce n’è
tanti, ma veri medici pochi. L’esperienza di Grifoni è una fonte inesauribile
di vicende da raccontare: ci sono stati grandi scrittori, medici, come il russo
Anton Cechov e il francese Louis-Ferdinand Céline, e in Italia, a un livello letterario
diverso ma pur importante, Mario Tobino e Andrea Vitali. Grifoni ormai ha scritto
diversi libri, come Le emozioni della
salute ( Edizioni Polistampa, 2019) dove spiega la medicina per curare le
malattie più semplici. Piccole afflizioni per chi non ce le ha e quasi sempre
un grosso problema per chi invece è condannato a soffrirne. Lo sapevate che
basterebbe un abbraccio per sentirsi meglio? Detto in tempo di distanziamenti, il
consiglio del direttore del Pronto soccorso più grande d’Europa, può sembrare una
provocazione. Ma aspettando tempi migliori, prendiamo questo appunto: nelle giornate
di serenità ci vogliono quattro abbracci al giorno, nei periodi più stressanti ne
servono dodici.
Data recensione: 18/10/2020
Testata Giornalistica: La Verità
Autore: Marcello Mancini