Firenze, corpo 8” fu un fortunato volume di Giorgio Luti, pubblicato nel 1983, nell’ultima sede della gloriosa Vallecchi di viale Milton. Vi venivano ripercorsi scrittori, riviste, editori del Novecento.
Firenze, corpo 8” fu un fortunato volume di Giorgio Luti,
pubblicato nel 1983, nell’ultima sede della gloriosa Vallecchi di
viale Milton. Vi venivano ripercorsi scrittori, riviste, editori del
Novecento. Non a caso quello scrutinio portava a definire la rivista
militante come una nuova “struttura culturale”, con una precisa
funzione nella storia della cultura italiana. E così fu per
“Leonardo” di Papini e Prezzolini (a partire dal 1903) e poi “La
Voce” e “Lacerba” (1913-15). Ed ancora fra le due guerre, con
il “Selvaggio” di Maccari, col “Bargello” di Pavolini (organo
del PNF); e finalmente col “Frontespizio”, contenitore letterario
che inizialmente ospitò davvero tutti, almeno fino alla rottura con
Carlo Bo, nel 1938, quando Letteratura come vita diventò uno
spartiacque per molti e Bargellini si ritrovò più solo. Ora ad
ereditare tanta parte di quel patrimonio, e attualizzandolo, c’è
una rivista di letteratura -”il Portolano”- che ha tagliato con
successo il traguardo dei cento numeri e il suo ventiduesimo anno. E
allora il pensiero non può non riandare a chi intuì l’impresa: ad
Arnaldo Pini e Nanni Permoli (cofondatori del Portolano); ad
Alessandro Bonsanti, Giorgio Luti, Mario Luzi e Alessandro Parronchi,
primi interlocutori e prestigiosi collaboratori della rivista. Ma
anche a chi, come Giuseppe Bevilacqua, Claudio Magris, Sergio Givone
e Sandro Veronesi, credettero e vollero esser presenti fin dai primi
numeri. Magris ha scritto: «Il Portolano difende il senso della
cultura, della ricerca, della discussione animata semplicemente e
serenamente dal desiderio di verità». Il sopraggiungere di Maria
Fancelli ed Ernestina Pellegrini alla direzione ha portato nuova
linfa. Con numerosi docenti fiorentini. Importanti anche le
collaborazioni di Roberto Barni, Adriano Bimbi, Umberto Buscioni,
Rodolfo Ceccotti, Lorenzo Giandotti, Andrea Granchi, Roberto Maestro
e tanti altri. Gl’indici della rivista, oggi disponibili online,
danno conto del qualificato parterre culturale che la caratterizza. I
numeri hanno carattere monografico. Il tutto edito da Polistampa, con
Mauro Pagliai “pater patriae”.
Data recensione: 11/08/2020
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Francesco Gurrieri