«La cucina è bricconcella, spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte
«La cucina è bricconcella, spesso e volentieri fa disperare,
ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o che avete superata una
difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria». Così scrive Pellegrino
Artusi, scrittore, gastronomo e critico letterario italiano, nel volume La scienza
in cucina e l’arte di mangiar bene, vero e proprio capolavoro della letteratura
gastronomica italiana. Le sue 790 ricette, raccolte dall‘autore con scrupolo e passione
nel corso degli anni e dei suoi viaggi, scritte con lessico semplice e chiaro, hanno
insegnato a generazioni di uomini e donne a cucinare, ma anche a parlare e a
sentirsi più italiani. Un libro che ha unito “palato e lingua” e la cui storia,
come scrive l’autore, «rassomiglia a quella della Cenerentola». Pubblicato a
sue spese nel 1891, poiché nessuno voleva farlo, ebbe in seguito un grande successo,
con ben 15 edizioni in venti anni.
«Ancora oggi, dopo più di un secolo, il volume è un punto di riferimento per
tutti coloro, principianti ed esperti, che vogliano far pratica in cucina»
afferma il bisnipote Luciano Artusi, noto scrittore e autore di libri sulla
storia e la cultura fiorentina e toscana, cittadino onorario di Forlimpopoli, la
cittadina romagnola che il 4 agosto 1820 dette i natali al suo avo, poi
trasferitosi nel 1851 a Firenze, dove morì il 30 marzo 1911. «Pellegrino ha
insegnato a far da mangiare, anche se forse alcuni prodotti allora utilizzati
oggi sarebbero eccessivi, come ad esempio lo strutto. Ma in realtà ci ha dato molti
consigli per farlo nel rispetto della salute - prosegue Luciano -, dando
indicazioni su come “mangiar d’ogni cosa ma con misura e rispetto del proprio
stomaco”».
Data recensione: 01/05/2020
Testata Giornalistica: Informatore
Autore: Valentina Vannini