Raccontare un’amicizia con il ritmo incalzante della suspense
Raccontare un’amicizia con il ritmo
incalzante della suspense. Cospargere il cammino del lettore di false partenze,
illusioni fuorvianti che dissimulano i segnali della trasformazione di un
rapporto di indissolubile cameratismo maschile in un amore imprevisto in un
gelido temporale estivo. Ma, alla fine, altrettanto salvifico. Gioca con i
generi – e lo fa in modo intelligente – il nuovo, ben congegnato romanzo della scrittrice
e giornalista fiorentina Caterina Ceccuti, T’insegnerò
la notte (Polistampa). C’è il giallo, c’è l’horror psicologico, il mélo.
C’è il ritratto di un maschile irrisolto, che non accetta il beneficio del
dubbio. Soprattutto se arriva catapultato da colui che fino ad un attimo prima
era stato il miglior amico, a spezzare la vita in due. Adesso, scegli. Se non
vuoi impazzire. Chris e Graziano sono due giornalisti che lavorano in una
Firenze raccontata nelle sue strade antiche, nella sua socialità a tratti
immutabile, ma anche come una città “da bere”. Due giovani sicuri e spavaldi,
almeno in apparenza. Perché dentro Chris – l’amante volubile e frastornato,
colui che si attacca alle donne nel momento del bisogno per poi congedarsene in
fretta, contro il tempo, come si fa con un articolo di giornale – qualcosa si
rompe. Dopo una notte alcolica, nel buio del suo piccolo appartamento,
intravede la figura di una donna. Una morta?
È la prima tappa di un gorgo
interiore che rischia di inghiottirlo, e
che non ha appigli né nelle cure, né in Sandra, donna che usa e getta come un
oggetto di poco conto: lei alla spericolata ricerca di una sicurezza
sentimentale, lui sempre in bilico sulla voragine dell’incertezza. Sarà
Graziano, che offre un rifugio quando tutto ormai sembra irreparabile, a
sciogliere lo strano, “demoniaco” grumo interiore di Chris.
Data recensione: 27/05/2020
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Fulvio Paloscia