Tornare a casa una sera e trovare una donna morta in soggiorno
Tornare a casa una sera e trovare una
donna morta in soggiorno. Ma poi è davvero morta? E come mai al mattino è
scomparsa? Uno legge l’incipit di T’insegnerò
la notte (Pagliai editore, 283 pagg., 15 euro) e gli pare di essere partito
per un viaggio nei territori del realismo magico sudamericano, nei paraggi di
certi libri di Jorge Amado in cui vita e morte si mescolano con assoluta
naturalezza. Ma poi si accorge di essere a Firenze e nel romanzo di Caterina
Ceccuti non ci sono né i colori e le venature arcobaleno della natura
brasiliana, né il caldo tropicale a rendere l’atmosfera vibrante e aperta a
ogni possibilità. Cris, il malcapitato protagonista dell’inquietante incontro
notturno, è un giornalista che assieme all’amico Graziano gestisce una società
che si occupa di uffici stampa e la realtà è quella ruvida degli impegni
quotidiani scanditi dalle riunioni, dall’affannarsi per riuscire a guadagnare
quel tanto per vivere e per tenere in piedi una rivista cui Cris tiene molto.
Perciò l’inquietante e macabra incursione del magico nella sua vita monotona
lascia Cris esterrefatto, anche perché la morta non parla e non ha nessuna
intenzione di rompere la barriera con il mondo dei vivi. Spiazzato tanto quanto
il povero Cris, anche il lettore del romanzo di Ceccuti, giornalista scrittrice
fiorentina, si chiede dove si andrà a parare, anche perché la stessa storia
tende a ripetersi di nuovo, portando Cris a dubitare della sua sanità mentale.
E né l’amorevole presenza di Alessandra, una ragazza con cui aveva avuto una
storia molti anni prima ma che alla fine rifiuta, né le visite neurologiche cui
si sottopone sembrano poter dare a Cris qualunque sollievo. Solo il fido Graziano
lo conforta e lo accetta com’è, dimostrandogli una solidarietà molto
affettuosa. Un affetto che sconfina e conduce i due, tra impervie strade e
giravolte sofferte dell’animo, a riconoscere la vibrazione di una inaspettata
sintonia emotiva. In questo viaggio dentro se stesso, Cris capirà che la sua
vera natura è diversa da quella che, con sforzo inutile e doloroso, si era
costruito attorno. Ma ci vorrà un ultimo corpo a corpo con la donna morta, nel
quale Cris riuscirà a guardare in faccia i suoi fantasmi, per comprendere
finalmente che il posto in cui possa sentirsi al sicuro, quel posto che cerca
da tutta la vita, non esiste. Alla luce della verità Cris si rende conto che le
visioni che lo tormentavano erano un invito a fare chiarezza dentro di sé e,
ringraziando la donna morta che al mattino scompare per sempre, partirà verso
la libertà con Graziano.
Data recensione: 07/05/2020
Testata Giornalistica: Il Piccolo
Autore: Paolo Marcolin