È un thriller psicologico, impegnativo, che però di tanto in tanto strappa anche qualche sorriso
È un thriller psicologico, impegnativo,
che però di tanto in tanto strappa anche qualche sorriso. Sicuramente mi ha
aiutato a passare alcune interminabili giornate al tempo della pandemia. T’insegnerò la notte (Mauro Pagliai
Editore, pp. 288, euro 15), il nuovo romanzo di Caterina Ceccuti – dedicato
«alla memoria di certi miei giorni» – non risparmia colpi di scena. Affronta
con coraggio e delicatezza tematiche di forte impatto sociale come
l’omosessualità, la paura di sé, l’accettazione e l’affermazione della propria
persona nel passaggio dall’infanzia all’età adulta e, soprattutto, l’amore tra
esseri umani al di sopra delle contraddizioni di genere. Caterina lo ha
ambientato nel mondo dell’informazione, che è poi la sua realtà professionale.
Dal 2006 è infatti giornalista pubblicista e collabora con «La Nazione».
Redattrice della rivista trimestrale «Nuova Antologia», ha ideato la rubrica
«Spazio Giovani» dedicata agli scrittori della narrativa contemporanea, con
interviste, saggi e pubblicazione di testi inediti. Per la Fondazione Spadolini
cura la promozione di eventi dedicati ai giovani. Nel 2013 ha pubblicato il
libro Voa Voa!, dedicato alla figlia
Sofia, e ha dato vita all’associazione «Voa Voa Onlus» per l’assistenza alle
famiglie di bambini afflitti da malattie rare e neuro degenerative. L’editore
Mauro Pagliai ha accolto nella collana «Le ragioni dell’Occidente» i suoi primi
romanzi: La generatrice di miracoli
(che nel 2015 l’ha portata a vincere il Fiorino d’oro per la narrativa nella
XXXIII edizione del Premio Firenze) e Le
geometrie dell’amore (2017). E ora questa storia intensa, sviluppata in T’insegnerò la notte. Caterina Ceccuti
la spiega così: «Se riuscissimo a immaginare la sostanza di cui siamo fatti
come pura energia, liberandoci dal pesante involucro di carne e sangue che ne
costringe i confini e ne limita la libertà di azione, allora le possibilità di
espressione dell’amore che saremmo in grado di scambiarci reciprocamente
sarebbero infinite. Al di sopra di qualsivoglia stereotipo di genere,
culturale, religioso. Questo romanzo è il mio tentativo di comunicare al mondo
il bisogno che tutti inconsciamente condividiamo di spogliarci del “vestito di
carne” – come lo chiama uno dei protagonisti del romanzo – e avere il coraggio
di metterci a nudo, imparando a conoscere noi stessi per quello che siamo
realmente». In effetti Cris, Graziano e Alessandra sono i protagonisti di un
intreccio di normale affettività, dove in realtà niente è dato per scontato.
Cris e Alessandra sono una coppia, ma lo spettro di una donna morta che compare
nell’abitazione del giovane giornalista fiorentino spariglia le carte. Sarà
Graziano, suo amico d’infanzia e vice direttore nell’ufficio stampa che
dirigono insieme, ad aiutarlo nel mettere in atto la dolorosa ma necessaria
strategia per liberarsi del suo demone. E passando dalla notte a un nuovo
giorno, nulla sarà più come prima. Sensazione che riporta la scrittrice
fiorentina a ricordare quando aveva vent’anni o poco più, frequentava la
facoltà di giornalismo e, come molti altri studenti, anche lei faceva nottata.
Però non per studiare (preferiva farlo di giorno, magari per 12 ore filate),
piuttosto per essere tra i primi a iscriversi agli esami.
Data recensione: 10/05/2020
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Antonio Lovascio