Quello che leggeva la Madonna è esattamente ciò che desideravo appurare con la mia ricerca
Quello che leggeva la Madonna è esattamente ciò che
desideravo appurare con la mia ricerca. Ho esaminato oltre quattrocento “Annunciazioni”
e sono riuscito a interpretare oltre quaranta testi. Un lavoro da epigrafista,
non da teologo. E le mie trascrizioni dicono che Maria leggeva soprattutto la
profezia di Isaia, ma anche altri testi biblici, che annunciavano la sua
storia; o meglio, quei testi del Vecchio Testamento che la tradizione patristica
e teologica identifica come profezie o annunci del Nuovo Testamento…». A
parlare è il professor Michele Feo, notissimo studioso, in particolare del
Petrarca, alle spalle mezzo secolo da docente nelle Università di Pisa e di
Firenze, autore di importanti pubblicazioni, che nel suo nuovo libro valorizza
tutto il suo bagaglio filologico e paleografico, ma anche i suoi ricordi di
bambino. E, così facendo, non solo ci svela con sicurezza Cosa leggeva la Madonna, o cosa c’era scritto nei libri che teneva
aperti sul leggio o semichiusi fra le mani (com’è raffigurata in molte opere d’arte),
ma ci offre quasi un romanzo per immagini:
proprio come esplicitano titolo e sottotitolo del suo libro riccamente
illustrato (Polistampa, 304 pagine, 20 euro). Assieme alle parole dell’annuncio
del concepimento di Gesù, altri testi sui libri nelle mani della Vergine o
accanto a lei, possono riguardare talvolta il “Magnificat”, i “Salmi” , o il
cosiddetto “Ufficio della Beata Vergine Maria”, come documenta bene Feo.
Certamente Maria non leggeva il Cantico dei Cantici, né rac- conti o trattati.
Se poi nel corso del tempo, non pochi hanno sospettato che fosse probabilmente
analfabeta (cosa che i Padri della Chiesa e gli autori medievali nemmeno
volevano immaginare), non pochi, altresì, hanno fatto di Lei non solo la sede
della sapienza, ma un contenitore sommo di tutto lo scibile. Un tema sul quale l’autore
di questo libro dice che ognuno può pensarla come crede, anche se di una cosa è
certo: Maria che legge appare tardi, tre-quattro secoli dopo la sua morte, e
questo induce a supporre che l’apparizione del libro in mano alla Vergine già
nel IX secolo non volesse dire che Maria leggeva, ma che mostrava la prova
della sua missione e del suo destino. A ogni buon conto già dopo Giotto le
immagini della Madonna che legge non si contano più. Feo in questo libro si
ferma alla bellezza di quattrocento casi, con Maria ritratta non più in una
modesta dimora, ma in residenze splendide, dama rinascimentale sino a quando la
spiritualità, alla fine del Cinquecento, la ritrasforma in una giovane
popolana. Non c’è qui lo spazio per indicare gli artisti della Madonna con il
libro e i loro capolavori finiti sotto la lente dell’autore, in larga parte
“Annunciazioni”. Solo qualche esempio. Al primo posto Feo mette quella di
Antonello a Palazzo Abatellis a Palermo («È la più bella di tutte le Annunciate
che furono che sono e che saranno, e a mio gusto è l’opera più grande di tutta
la pittura europea»). Ma troviamo nel suo volume l’Annunciazione di Grünewald sull’altare di Isenheim, a Colmar, con il
passo di Isaia che si legge intero, e La
Madonna del libro del Botticelli al Museo Poldi Pezzoli. Una Madonna del
Pintoricchio che insegna a leggere al Divino Infante al Museum of Art di Philadelphia.
Il Tondo Pitti di Michelangelo con la Vergine in trono, e appoggiato alle sue
gambe, il Bambino Gesù, lo sguardo incurante verso un libro aperto. Quel libro
racconta cosa accadrà: il Bambino pare non saper nulla, la Madre già conosce
tutto.
Data recensione: 29/03/2020
Testata Giornalistica: Maria con te
Autore: Marco Roncalli