Un padre, un figlio e il loro rapporto, sullo sfondo di un tradimento coniugale
Un padre, un figlio e il loro rapporto,
sullo sfondo di un tradimento coniugale. La lenta agonia di un uomo molto
anziano dà al figlio il tempo per un bilancio esistenziale: l’uomo capisce che
la propria realizzazione professionale è dipesa anche dalla conflittualità col
genitore, e dallo scoprire le sue miserie, lontane dall’idealizzazione che ogni
bambino fa del proprio padre («La prima volta in cui ho sentito forte il
bisogno, la necessità di andare via, di lasciare quella casa, di lasciare
quella città, di rifugiarsi in un altrove lontano. Lo devo a te, papà. Ti devo
anche questo»). Il figlio di uno scrittore di successo, schiacciato dall’imponenza
della figura paterna, cerca di emularlo, ma lo fa nel modo più sbagliato,
finendo col gettare l’uomo nella disperazione. Non sempre, però, i progetti dei
padri coincidono con quelli dei figli, e non è detto che un bambino sia
entusiasta all’idea di andare in una sorta di pellegrinaggio laico nei luoghi
in cui il bisnonno ha combattuto nelle trincee della Prima guerra mondiale: l’incomunicabilità
e l’estraneità possono diventare molto forti. La scoperta di non essere figlio
di coloro che credeva i propri genitori fa entrare un uomo «in un labirinto dal
quale non potrà più uscire». La morte del padre, ex partigiano, determina il
lento sgretolarsi della vita del figlio, un quarantenne senza arte né parte che
gioca a fare il terrorista. La scomparsa improvvisa del padre spinge il
protagonista all’abuso di alcol e droghe, ma una speranza di salvezza c’è, ed è
collegata a una canzone amata dal genitore. Sono queste solo alcune delle
storie presentate nella raccolta di racconti intitolata Se fossi padre di Pietro Spirito. Padri e figli, nonni e nipoti: l’Occidente
(spiegano psicologi e sociologi) vive da diverso tempo una crisi della funzione
paterna, eppure della figura del padre non si può fare a meno. Per Spirito il
legame tra padri e figli è un amore spesso imperfetto, perché i genitori
possono deludere le aspettative, alte e intransigenti, dei più giovani, ma attraverso
di esso passa un modo fondamentale per interrogare il senso del nostro stare al
mondo. Quando manca questa relazione, la vita rischia di andare alla deriva e i
percorsi individuali possono infrangersi contro gli scogli di cui è costellata
l’esistenza. Lo sguardo di Spirito si sposta con grande maestria dalla
superficie dei comportamenti alla profondità degli stati d’animo. Spesso lo
scenario è la Trieste dell’autore: non a caso, essendo, per la sua storia,
città dalle identità frammentate, come sono quelle dei personaggi di questi
testi. La narrazione è condotta in una scrittura tersa, nitida, priva di
compiacimenti e fronzoli retorici, essendo invece improntata a una calviniana «esattezza».
In tal modo le emozioni vengono raffreddate dal filtro stilistico e finiscono
con l’essere ancora più vere e intense.
Data recensione: 05/04/2020
Testata Giornalistica: Il Sole 24 Ore
Autore: Roberto Carnero