In scena fino a domenica al teatro Niccolini è sbarcato “L’infinito tra parentesi” dall’omonimo libro di Marco Malvaldi
In scena fino a domenica al teatro Niccolini è sbarcato “L’infinito
tra parentesi” dall’omonimo libro di Marco Malvaldi (Rizzoli editore),
protagonisti Maddalena e Giovanni Grippa, fratelli anche in scena, nei ruoli di
Francesca e Paolo, lei umanista, lui scienziato, entrambi con due carriere di
successo come docenti universitari, per la regia di Piero Maccarinelli (completano
la locandina le scene di Maurizio Baiò, i costumi di Giò Mack, le musiche di
Antonio Di Pofi, le luci di Alessandro Macorigh, producono Stabile del Friuli
Venezia Giulia, Teatro della Toscana e Mittelfest 2019 dove ha debuttato la
scorsa estate). «Il testo – spiega Maccarinelli – attraverso vicende
apparentemente quotidiane, ci sfida a entrare nel complesso rapporto tra
letteratura, poesia e scien za, per interrogarci su quale debba essere la guida
del nostro tempo. Malvaldi, mescola le sue conoscenze umanistiche e
scientifiche per dare vita a un itinerario che viaggia tra Oppenheimer e la
poesia. Star Trek e il teletrasporto, incrociando Carl Barks, il papa di
Paperino, Lucrezio e la teoria cinetica dei fluidi». Romanziere, giallista e
chimico, Malvaldi tesse una raffinata, divertente partitura a due voci, in
bilico fra cultura umanistica e cultura scientifica. «Così quando Paolo lotta
per diventare rettore – conclude Maccarinelli – scoppia il conflitto tra due
diverse concezioni della realtà e diventano significative le parole di
Francesca, “non ne posso più di vedere l’università dominata dalla scienza e
dalla tecnica”, che sostiene la necessità di una visione più ampia del sapere,
che non sia ridotto solo allo sguardo di tecnici che stringono un pochino più
forte una vite progettata da altri».
Data recensione: 08/01/2020
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: ––