Il volto dell’Angelo Annunciante custodito in Lucchesia, la più grande fra le sculture di Leonardo da Vinci
Il nuovo studio della prof Ilaria Boncompagni
Il volto dell’Angelo Annunciante custodito in Lucchesia, la più grande fra le
sculture di Leonardo da Vinci secondo l’attribuzione del grande studioso Carlo
Pedretti, sarebbe il ritratto del genio del Rinascimento. È quanto afferma, in
un nuovo libro, la storica d’arte Ilaria Boncompagni, funzionaria della
Soprintendenza delle Province di Lucca e Massa Carrara. Boncompagni è autrice
di uno studio che prende le mosse dalla comparazione dell’Angelo proveniente
dalla Pieve di San Gennaro a Capannori (Lucca) con il David di Andrea del
Verrocchio, che secondo molti studiosi avrebbe i lineamenti di un giovane Leonardo.
«Dal raffronto», spiega la ricercatrice, «traspare la netta somiglianza fra il
volto dell’Angelo e quello del David, considerando la forma del viso, la resa
della capigliatura, la linea delle sopracciglia. Inoltre troviamo il medesimo
strabismo che disarmonizza entrambe le opere: un difetto oculare presente in
ritratti e autoritratti leonardeschi come il celebre Uomo Vitruviano». I primi
risultati dello studio, che proseguirà avvalendosi di moderne tecnologie tra cui
i software per l’invecchiamento digitale del volto, sono contenuti nel libro «A
colpo d’occhio è Leonardo!» (edizioni Polistampa), che l’autrice presenterà sabato,
presso il Centro Leo-Lev a Vinci (Firenze).
La scultura policroma in terracotta, alta 131 cm, raffigurante l’Arcangelo
Gabriele, era stata attribuita nel 1958 alla scuola del Verrocchio da Ludovico
Ragghianti, per poi essere riconosciuta nel 1999 da Pedretti come opera
giovanile di Leonardo. Eseguita alla fine del Quattrocento e collocata nella
Pieve di San Gennaro a Capannori, l’opera subì un grave danno nel 1773 quando cadde
in frantumi dopo essere stata colpita da una scala. Di recente la statua è
stata restaurata dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ed è esposta per la
prima volta fino al 20 febbraio 2020 in una mostra ospitata proprio nel Centro
espositivo Leo-Lev a Vinci.
Data recensione: 26/11/2019
Testata Giornalistica: Libero
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