Il Cantico dei Cantici è il più grande testo d’amore di tutti i tempi, sia dell’amore carnale fra un uomo e una donna
Spiritualità e sensualità dell’amore nel ciclo di opere
ispirate al Cantico dei Cantici
Il Cantico dei Cantici è il più grande testo d’amore di tutti i tempi, sia dell’amore
carnale fra un uomo e una donna, sia dell’amore del popolo ebraico per il suo
Dio. Un poemetto di sole 1250 parole considerato il canto sublime dell’amore e
della vita. Ispirandosi a questo capolavoro universale, Elio De Luca, artista
sensibile e di grande cultura, ha realizzato un ciclo di opere presentato nella
mostra intitolata Amore, Cantico dei
Cantici che dopo due tappe, una in Toscana (Lucca Center of Contemporary
Art) e l’altra in Ligura (Albenga nelle sedi di Palazzo Oddo e della Torre
Viscontea), verrà prossimamente riproposta in altre sedi. Attribuito al re
Salomone, celebre per la saggezza, i canti e gli amori, il Cantico dei Cantici
fu composto un secolo dopo la nascita di Cristo. «Il mondo intero non vale il
giorno in cui è stato dato ad Israele il Cantico dei Cantici, perché tutte le
scritture sono Sante ma il Cantico dei Cantici è il Santo dei Santi, cioè
Santissimo ». Questa era la considerazione presso gli ebrei, secondo la
folgorante riflessione del rabbino Rabbi Aqibà. In questo inno meraviglioso l’uomo
e la donna trovano tutta l’intensità della relazione amorosa attraverso lo
spirito ed il corpo, donandosi l’uno all’altra in un amore totale. La donna è
quasi più protagonista dell’uomo e il suo volto è il segno vivo e autentico di
un dialogo, di un incontro, di una comunione di vita, pensiero e cuore.
Difficile per un artista tradurre in pittura questi sentimenti senza smarrirne
il senso e cedere agli aspetti carnali. Elio De Luca ci riesce, senza mai
allontanarsi dal piano spirituale, anche nei passaggi più tortuosi. Le sue figure
dagli occhi allungati che qualcuno ha definito “teatro muto”, dominano la scena
e coinvolgono l’osservatore così nell’intimo che è impossibile non sentir
nascere dentro una grande e sincera emozione. Le tele, per la maggior parte
quadrate (150x150 cm), sono dipinte ad olio con foglia d’oro per mettere in
risalto la regalità dei personaggi raffigurati. Da questo iconico fondale dorato
emergono tracce di colori: rosso vivido, rosa impalpabile, nero sfumato, verde
smaltato per la tunica maschile e arancio corposo per il manto femminile. Arabeschi
e mattoni dorati e sfrangiati fanno da fondo alla scena. Non si può non provare
ammirazione per un artista che ha avuto il coraggio di affrontare un argomento
delicato come l’idillio amoroso e l’ebbrezza dei sensi. La mostra è documentata
da un catalogo edito da Polistampa, con testi critici di Maurizio Vanni e don
Giuseppe Billi e la riproduzione all’interno del Cantico dei Cantici.
Data recensione: 01/11/2019
Testata Giornalistica: La Toscana
Autore: Barbara Lombardi Santoro