«Quando l’abito faceva il monaco». Non è una distruzione fantasiosa di un detto più che popolare. Frutto di una meticolosa ricerca durata anni, Lara Mercanti e Giovanni Straffi hanno
La curiosità. Edita da Polistampa, l’opera di Mercanti e Straffi raccoglie oltre sessanta figurini del ’700
«Quando l’abito faceva il monaco». Non è una distruzione fantasiosa di un detto più che popolare. Frutto di una meticolosa ricerca durata anni, Lara Mercanti e Giovanni Straffi hanno deciso di intitolare così il testo pubblicato da Polistampa che ieri è stato presentato presso il Museo Diocesano di S. Stefano al Ponte nell’ambito della terza giornata Nazionale degli Amici dei Musei d’Italia “una storia un museo”, organizzata dalla Fidam col patrocinio del ministero della Cultura.
IL LIBRO RACCOGLIE immagini e schede di 62 “figurini” di monaci realizzati nella prima metà del Settecento e adesso conservati nel Museo Diocesano di Santo Stefano. Una collezione che per genere e tema è una vera raritrà. Don Sergio Pacciani, della Curia Arcivescovile di Firenze, e Sandra Buyet, presidente dell’associazione “Conoscere Firenze”, hanno presentato il volume soffermandosi sull’interessante evoluzione dell’abito religioso nelle sue forme e simbologie tali da assumere delle connotazioni storiche e sociali diverse da periodo a periodo. I figurini sono descritti in modo “certosino” dai due autori che hanno messo in luce l’ordine religioso, le vesti, gli accessori ma soprattutto quanto la moda abbia sempre interessato il mondo religioso per la sua capacità di esprimere concetti simbolici. L’antichissimo detto “l’abito non fa il monaco” è in questo volume negato, quasi sconsacrato: i vari Istituti, infatti, attribuivano alla veste dei monaci l’importante compito di specificare chi si era e quale ruolo si ricopriva. In alcuni periodi l’abito assunse un valore che superava la funzione pratica e alcuni ordini lo imponevano anche di notte mentre altri non permettevano di toglierlo nemmeno durante gravi malattie.
Data recensione: 02/10/2006
Testata Giornalistica: Il Firenze
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