Degna celebrazione a Vinci dei 500 anni della morte di Leonardo con l’inaugurazione, sabato 5 ottobre
Degna celebrazione a Vinci dei 500 anni della morte di
Leonardo con l’inaugurazione, sabato 5 ottobre, di «Se fosse un Angelo di
Leonardo…», mostra curata da Ilaria Boncompagni (soprintendenza di Lucca e
Massa Carrara), dall’architetto Oreste Ruggiero e da Laura Speranza (Opificio
delle Pietre Dure di Firenze). Protagonista l’Arcangelo Gabriele proveniente
dalla Pieve di San Gennaro, nell’omonimo paese del Comune di Capannori. È una
statua in terracotta dipinta, alta 130 centimetri, realizzata intorno al 1478.
Lo storico dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti, la ascrisse alla scuola del
Verrocchio, mentre Carlo Pedretti, uno dei massimi esperti del genio di Vinci,
l’attribuisce al giovane Leonardo. La conferenza stampa di presentazione della
mostra è stata occasione per illustrare il complesso lavoro di restauro, durato
9 mesi con l’impegno di 4 tecnici. Secondo Laura Speranza, è stato un lavoro
interessante e importante, anche perché, «in parallelo al restauro, la
realizzazione di una copia dell’Angelo a grandezza naturale ha permesso di
implementare la conoscenza della tecnica esecutiva, dei materiali e degli
strumenti usati per creare la statua originale».La copia è completa: sono state
costruite delle parti mancanti nell’originale: alcune dita e un’ala. Anche i
colori sono stati ripristinati e appaiono smaglianti, come appena uscita dalle
mani dell’artista. «Il Neoclassicismo ci ha abituati a vedere le statue prive
di colore, ma una volta erano come la copia dell’angelo Il motivo è semplice:
le chiese erano buie, illuminate solo da qualche candela, e il fedele pregava
davanti a immagini che dovevano essere d’impatto per colpirne l’immaginazione e
rafforzarne la fede. Oggi ci sembrano pacchiane, ma un tempo era così». I
colori sono stati ripristinati anche nell’originale, ma in modo molto più tenue
e rispettoso degli oltre cinque secoli trascorsi. Il risultato è affascinante.
Per Ilaria Boncompagni, «si è creata una grande passione intorno a questo
angelo, opera per cui è necessario creare un corpus di informazioni, per
cercare di capire oltretutto come sia arrivata a San Gennaro: l’archivio
parrocchiale parla della statua per la prima volta nel 1773».
Data recensione: 13/10/2019
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Francesco Giannoni