C’è una nuova «ospite» a Palazzo Bastogi e da lunedì tutti potranno andare a vederla nella mostra
C’è una nuova «ospite» a Palazzo Bastogi e da lunedì tutti
potranno andare a vederla nella mostra che The Mona Lisa Foundation di Zurigo
ha organizzato per lei nella sala delle Feste. Ma chi è: Monna Lisa o la
«giovane simulatrice», come la definiscono i critici e storici dell’arte più
scettici? Difficile darsi una risposta, per chi non sia un esperto della
materia; facile invece, una volta entrati nella mostra che proseguirà fino al
30 luglio e con ingresso gratuito, lasciarsi incuriosire e guidare, tablet alla
mano, nel percorso multimediale e interattivo che racconta l’intrigante storia
del quadro esposto e che intreccia le vite di Monna Lisa e del sommo artista
che la rese una delle donne più guardate al mondo. Già, Leonardo: la mostra
«Earlier Mona Lisa», già passata da Singapore e Shanghai, arriva alla sua
première europea giusto giusto per il cinquecentenario della morte del Genio. L’esposizione
si basa, in buona parte, sugli studi compiuti da un team di scienziati
specializzati in beni culturali, fra i quali Salvatore Lorusso dell’Università
di Bologna e Jean Pierre Isbouts della Fielding Graduate University, presenti
ieri a palazzo Bastogi per la preview con il presidente del consiglio regionale
Eugenio Giani e il giornalista e scrittore Umberto Cecchi. L’esposizione è
concepita un po’ come un’indagine: l’obiettivo è mostrare le prove raccolte per
confutare le obiezioni dei critici diffidenti (è dipinto su tela, l’eccessiva bellezza
del volto, la qualità inferiore di alcune parti del dipinto e altre). L’idea
che ne esce è un viaggio investigativo (viene chiamato in causa perfino un
consulente dell’Fbi per le ricostruzioni facciali), ma anche una sfida a colpi
di prove documentali, storiche, artistiche e scientifiche con esperti di diversa
opinione, le cui tesi trovano posto in nome di una trasparenza non scontanta. Il
nodo ovviamente è se si tratti di una copia: la tesi è che il quadro mostri la
«prima» Monna Lisa, più giovane e più bella, ritratta su commissione di
Francesco del Giocondo. Leonardo avrebbe lasciato l’opera incompiuta, come testimoniato
da Vasari. In base a questa tesi, l’altra Gioconda, quella del Louvre, sarebbe
quella commissionata dieci anni dopo da Giuliano de’ Medici e ritrae una Lisa
più matura, già trentenne. «Nel 2017 anche il Louvre ha confermato che deve
esserci stata una versione precedente della Gioconda», sottolinea Markus Frey,
presidente della Mona Lisa Foundation. «È un’opera che suscita suggestioni e
straordinarie emozioni – ha commentato Eugenio Giani – . Già il fatto di averla
qui è un’occasione unica per Firenze». Oggi pomeriggio al galà della première parteciperanno
le principesse Natalia e Irina Strozzi, dirette discendenti di Lisa Gherardini,
la Monna Lisa più enigmatica che mai.
Data recensione: 08/06/2019
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Laura Gianni