Ventisettesimo volume della collana “I libri della Badia” promossa dalla Fondazione Giorgio La Pira
Ventisettesimo volume della collana “I libri della Badia”
promossa dalla Fondazione Giorgio La Pira e portata avanti con lodevole impegno
da Polistampa di Firenze, Radicati nella Trinità contiene solo una parte delle
seicento lettere del carteggio Giorgio La Pira-Fioretta Mazzei (1943-1957),
quelle relative agli anni 1943-1948.
Si legge nella presentazione: «L’Associazione internazionale Fioretta Mazzei e
la Fondazione Giorgio La Pira sono certe di consegnare alla Chiesa ed alla
Civitas un vero tesoro di grazia, di fede, di intelligenza umile ed alta, le
sole che possono aiutarci in questo nostro tempo difficile ma sempre posto
nelle mani di Dio». La Pira nel settembre 1943, perseguitato dalla polizia
fascista, si rifugia nella residenza di campagna di Iacopo Mazzei, suo collega
nell’Università, a Fonterutoli. E lì incontra la giovane Fioretta, che si va
interrogando sul suo avvenire, sul suo destino, sulla sua vocazione. Un
incontro sereno, destinato a produrre frutti duraturi.
Le lettere (193, quattordici della Mazzei) sono un messaggio di speranza e di
gioia. Una fede forte e sincera, consapevolmente vissuta, trasforma le cose
semplici di ogni giorno in eventi straordinari e stupendi. Per noi, per noi
credenti, «ogni azione anche minima è eterna, ancorata a Gesù». Un carteggio
ricco di frammenti biografici e storici: la lotta per il dialogo
internazionale, per l’ecumenismo, per la pace; l’impegno per la città, per i
poveri, per i giovani. Vi si legge soprattutto la bellezza della preghiera,
l’amore per la Madonna, per i santi, per i cercatori di Dio. La vita è sempre
piena di difficoltà, disagi, persecuzioni, preoccupazioni: occorre agire con la
consapevolezza piena che il sostegno di Dio non può venire meno. I due sono in
piena consonanza: nella lettera 157 (di Fioretta al professore) si sostiene che
considerare Dio «troppo trascendente dopo che si è fatto uomo come noi e si è
messo a ragionare e a sperare come noi» è uno sbaglio. Ogni brano è un
Magnificat; è espressione di radicale evangelismo, di valori vitali, di
ottimismo della mente e del cuore; un invito alla gioia del donarsi. E la
Mazzei osserva che «l’unica cosa di cui c’è bisogno è la carità, ma in
un’abbondanza tale che penetri e si infiltri da tutte le parti e che pieghi
qualsiasi volontà. Ce ne vuole un mare…».
Il libro non è solo un tesoro di sapienza. Il lungo saggio introduttivo del
francescano Eugenio Barelli è una guida non solo alla lettura delle molteplici
vicissitudini che La Pira (e insieme la Mazzei) ha attraversato, ma anche alla
storia e alla storia della spiritualità: guida intelligente, competente sul
piano teologico, con la conoscenza piena dei fermenti del Novecento. E Piero
Coda, autore della postfazione, parla di una «gioiosa, illuminante ed
edificante sorpresa! », di «due straordinari discepoli di Gesù », di un
epistolario che «dischiude lo sguardo a un orizzonte più profondo e ricco di
risonanze». Una lezione di fine pedagogia spirituale e politica.
Data recensione: 31/05/2019
Testata Giornalistica: L’Avvenire
Autore: Francesco Pistoia