La provincia è trascurata dai governi centrali, ma non è inerte. Può essere, anzi, più vigile
La
provincia è trascurata dai governi centrali, ma non è inerte. Può essere, anzi,
più vigile e memore delle città. Ne dà prova Pontassieve, che da Firenze dista
pochi chilometri e che giusto di questi tempi allestisce nelle stesse stanze
del suo Municipio un’esposizione di dipinti e sculture che furono della
raccolta di Carlo Ludovico Ragghianti. Sono opere d’alto tenore poetico e di
paternità illustri: da Giorgio Morandi a Carlo Levi, da Alberto Viani a Emilio
Greco, da Filippo De Pisis a Carlo Mattioli. Opere esibite con l’intento
d’attestare le relazioni di stima e d’affetto che legarono artefici di spicco a
un uomo tutto vòlto a coniugare etica, estetica e politica. Sempre. Con
coraggio e senza risparmio: prima, opponendosi al regime fascista (di cui,
ancora adolescente, patì la violenza e dopo, da adulto, il carcere), poi
partecipando con un ruolo di preminenza alla Resistenza armata, infine
prodigandosi per un’istruzione democratica della cultura figurativa. Un uomo – Ragghianti
– che tanto s’adoperò per arricchire Firenze di creazioni contemporanee e per
educare all’arte del Novecento una città riluttante al nuovo, com’è appunto
Firenze. Che infatti ha di lui serbata poca o punta memoria. A rinverdirla
prova ora un luogo che di Firenze è alle porte, una terra della provincia. Lo fa
senza presunzione; con quella generosità e quell’umiltà che della provincia sono
sovente qualità peculiari.
Data recensione: 01/05/2019
Testata Giornalistica: Artribune Magazine
Autore: Antonio Natali