«Dal Pronto soccorso di Careggi passano ogni giorno 400 persone. Molte di queste sono anziani
«Dal Pronto soccorso di Careggi passano ogni giorno 400
persone. Molte di queste sono anziani, con malattie croniche e alcuni in una
situazione di solitudine e di abbandono. Sono in genere persone che non possono
stare sole, ma con parenti che non possono farsi carico di loro. Queste sono le
situazioni che mi addolorano. Per loro non bastano le cure, ci vuole più
umanità, più considerazione» esordisce Stefano Grifoni, direttore del Pronto soccorso
all'ospedale Careggi di Firenze. Numerosi lavori scientifici hanno la sua firma
ma, accanto all’impegno scientifico, Grifoni porta avanti anche quello della
divulgazione attraverso trasmissioni televisive e radiofoniche e libri di facile
lettura. Recentemente ha scritto La
vecchiaia è una malattia? (edito da Polistampa).
La vecchiaia è una malattia?
No, la vecchiaia è una condizione fisiologica, ma è vero che invecchiare porta
a una maggiore fragilità: problemi nelle articolazioni, nella struttura ossea,
nella massa muscolare che diminuisce, negli organi che diventano meno pronti ed
efficienti. Ma questi sono tutti problemi che si possono affrontare. Il
problema più importante è un altro e non è medico.
Qual è?
La solitudine. La società sta invecchiando, ma questo tempo “aggiunto” è pieno
di solitudine e questo è un male non curabile. Invecchia bene solo chi accetta di
diventare vecchio, avendo coscienza che la vecchiaia non è un diritto. Si
invecchia bene se i valori che uno ha avuto prima di andare in pensione e con
cui ha vissuto fino ad allora, sono rimasti validi anche dopo. È quindi indispensabile
rivalutare l’immagine sociale della vecchiaia con interventi di sostegno,
modalità assistenziali ed abitative.
Quali sono le difficoltà più importanti per un anziano?
La tecnologia, per esempio, migliora la vita, ma solo per coloro che la sanno
usare! Agli altri la complica. Non tutti sanno accedere al computer, molti leggono
i giornali, non riescono a seguire la televisione o la radio perché spesso sono
troppo veloci nel porgere notizie e conoscenze. Gli anziani si confondono con i
farmaci che pur con lo stesso contenuto hanno nomi diversi, scatole diverse con
colori e forme diversi. Se stanno male non sanno a chi rivolgersi, prenotare
una visita dal proprio medico curante è diventato difficile, con lunghe attese
al telefono e appuntamenti dopo alcuni giorni. Per questo si preferisce, in
genere, presentarsi al Pronto soccorso.
Grifoni nel suo libro spiega i perché di alcune modificazioni fisiologiche che
avvengono con il passare dell’età. La statura, ad esempio, dopo i 50 anni
diminuisce per la riduzione in altezza delle vertebre, causata dalla mancanza di
calcio, e dei dischi, che si riducono di spessore perché hanno meno acqua:
quindi con l’aumentare dell’età ci si può abbassare anche di 15-20 centimetri. Ma
non solo: aneddoti e racconti aggiungono quel pizzico di ironia che agevola la
lettura. «Quando Andrea arrivò al Pronto soccorso, dopo essere stato ricoverato
in precedenza per uno scompenso di cuore, e conoscendo le sue abitudini, gli
chiesi cos’era successo e cosa aveva mangiato il giorno prima. Con molta sincerità
Andrea mi rispose che aveva mangiato baccalà alla livornese. Gli feci notare
che la dieta senza sale non voleva dire solo senza sale aggiunto, ma anche
evitare gli alimenti che ne erano ricchi come, appunto, il baccalà, le acciughe
o il parmigiano. Andrea, sempre respirando a fatica, sempre con molta
sincerità, rispose: “Dottore, meglio vivere un giorno da leone che cento da
coglione!”».
Data recensione: 01/03/2019
Testata Giornalistica: Informatore
Autore: Antonio Comerci