Wilma Montesi èuna bella ragazza romana, fidanzata con un agente di polizia con cui è in procinto di sposarsi
Wilma Montesi èuna bella ragazza romana, fidanzata con un agente
di polizia con cui è in procinto di sposarsi e con il sogno di entrare nel mondo
dello spettacolo. È la primavera del 1953 e Wilma si sta occupando dei
preparativi per le nozze fissate per la fine dell’anno, ma la mattina dell’11 aprile
il suo corpo senza vita viene ritrovato sulla spiaggia di Torvaianica da
Fortunato Bettini, che subito informa le forze dell’ordine. Leone Piccioni
“Lungara 29” - Il caso Montesi nelle lettere a Piero (Polistampa, pp.208, euro
16,00) è un carteggio inedito, tra il critico letterario Leone Piccioni e il
fratello musicista Piero, durante i tre mesi di carcerazione di quest’ultimo
per la morte di Wilma Montesi. Piero Piccioni fu poi assolto con formula piena:
l’unica sua “colpa”, ricorda Gloria Piccioni, figlia di Leone, «oltre a quella
di essere un musicista che amava il jazz, fu di essere il figlio di Attilio
Piccioni, tra gli ultimi rappresentanti del Partito Popolare, padre fondatore
della Repubblica oltreché della Dc: come naturale successore di DeGasperi era
un “ingombro” di cui qualcuno voleva disfarsi».Dei «mandanti o del mandante» di
una «calunniosa macchinazione ». Indro Montanelli definì questa vicenda «il più
vergognoso, ignobile e infame scandalo che la stampa e la pubblica opinione
abbiano mai scatenato contro un innocente ». Un caso che, per Gloria Piccioni, «fu
la chiave di volta di un cambiamento del modo di fare e di concepire la
politica e del ruolo della magistratura, e che ha lasciato ferite aperte ancora
oggi». Le lettere, spiega la curatrice, «scrutate com’erano dalla censura del carcere,
non contengono nuove rivelazioni» sul caso: vogliono essere una testimonianza,
«mi piace pensare la prima e forse l’unica sul caso Montesi offerta dalla famiglia
Piccioni».
Data recensione: 02/02/2019
Testata Giornalistica: Libero
Autore: Davide Fent