Il quinto centenario del Breve, con il quale Leone X concesse nel 1516 diverse indulgenze ai pellegrini
Il quinto centenario del Breve,
con il quale Leone X concesse nel 1516 diverse indulgenze ai pellegrini del
complesso di San Vivaldo in Valdelsa, e l’anniversario, anch’esso cinque volte
centenario, della Riforma luterana hanno costituito l’o ccasione per rileggere
le vicende che hanno portato alla fondazione della “Gerusalemme in Toscana”.
Vicende che costituiscono il fulcro del volume – a cura di Francesco
Salvestrini e Pierantonio Piatti, con le splendide fotografie di Roberto
Germogli – La Gerusalemme di San Vivaldo.
A cinquecento anni dalla lettera d’indulgenza di Papa Leone X (Firenze,
Edizioni Polistampa), che mette a confronto l’indagine storica e artistica sul
Sacro Monte con la questione della pratica delle indulgenze, sollevata da Martin
Lutero proprio negli anni in cui sorgeva questo importante santuario
dell’osservanza francescana. I saggi raccolti, frutto di un convegno che ha
rappresentato l’iniziativa più significativa svoltasi nel 2017 a San Vivaldo,
in occasione dei cinquecento anni della Gerusalemme toscana, danno conto delle
più recenti ricerche documentarie e dei più importanti restauri che hanno dato
nuovo lustro a questo sito, meta continua di pellegrinaggi. Il volume –
arricchito da uno splendido corredo iconografico che illustra i tesori
artistici conservati nel complesso monastico di San Vivaldo – risponde a un
duplice scopo: aggiornare gli studi sulla Gerusalemme toscana, proponendone una
rilettura attraverso l’illuminante prospettiva del dibattito sulle indulgenze
che proprio da quel 1517 infiammò l’Europa, e offrire gli strumenti per
penetrare a fondo lo spirito e il significato storico di questo luogo. Le due
ricorrenze giubilari, di segno ecclesiologico e politico opposto – sottolineano
i curatori – sembrano quasi proporre «un metaforico confronto» tra i loro
rispettivi animatori. Da un lato Giovanni di Lorenzo de’ Medici, che rese la
Roma papale «una splendida corte rinascimentale» e, dall’altro, l’austero frate
eremitano di sant’Agostino, professo del convento di Erfurt, padre della
Riforma protestante e acceso avversatore della prassi delle indulgenze, delle
quali, proprio nel 1516 – a un anno del deflagrare della polemica luterana
sullo scenario europeo – papa Medici aveva arricchito il tesoro devozionale del
“suo” Sacro Monte toscano.
Data recensione: 28/10/2018
Testata Giornalistica: L’Osservatore Romano
Autore: ––