Si chiamava Jacopo Lori, fu pievano di San Marcello per 24 anni, dal 1752. Quando ci arrivò, di anni ne aveva 30
Mauro Banchini e il professor Paolo Baldassarri presentano il
libro di Maria Valbonesi. L’autrice parlerà anche del francescano Gerbi
Si chiamava Jacopo Lori, fu pievano di San Marcello per 24 anni, dal 1752.
Quando ci arrivò, di anni ne aveva 30. E adesso a lui, nel Poggiolo, è
intitolata la piccola piazza dove oggi pomeriggio (ore 17) verrà presentato un libro
che racconta anche di lui: della sua permanenza in una San Marcello, e più in
generale in una montagna pistoiese, che stava aspettando i risultati positivi
di una strada – la strada del Granduca – «che avrebbe portato il mondo in
montagna e la montagna nel mondo» per usare le parole dell’autrice di questo volume
(“Preti di montagna”, Sarnus 2018), Maria Valbonesi, già insegnante di italiano
e storia. Da tempo Valbonesi collabora con libri e riviste: pubblica, in
genere, ricerche storiche restituendo attualità a personaggi e vicende
pistoiesi. Con questo suo ultimo libro, presentato dal vescovo Fausto Tardelli
(«Un nuovo passo per dimostrare il ruolo fondamentale avuto da tanti sacerdoti
per le comunità della Montagna pistoiese »), l’autrice si sofferma in modo
particolare su tre pievani vissuti fra il Cinquecento e il Settecento: Girolamo
Magni a Popiglio, Andrea Busoni a Cutigliano, Jacopo Lori a San Marcello. Non
mancano sorprese e curiosità. E oggi, su iniziativa del parroco attuale, don Cipriano
Farcas, ci sarà modo di conoscere soprattutto le curiosità legate a questo suo
predecessore di tre secoli fa. Accompagnerà Maria Valbonesi, con introduzione di
Mauro Banchini, il preside Paolo Baldassarri: sanmarcellino, già preside storico
del “Pacini” di Pistoia, scuola dove insegnò anche Maria Valbonesi. E certo
sarà l’occasione anche per ascoltare la storia di un altro prete, stavolta
originario di San Marcello, che fu a un passo per essere proclamato santo
insieme a “colleghi” del calibro di Carlo Borromeo, Filippo Neri e Ignazio da
Loyola: era nato a San Marcello attorno al 1530, fu uno dei predicatori più
famosi del suo tempo, intellettuale e consigliere di papa Gregorio XIII. Oggi
dimenticato, fra Evangelista Gerbi, un francescano che in omaggio al suo paese
si faceva chiamare anche “Marcellino”, dall’anno della sua morte (1593) riposa
nella basilica dell’Araceli in Roma. A giudizio di Valbonesi, che ha scritto più
volte su di lui, è addirittura l’autore del primo romanzo italiano in età
moderna ( “Della metamorfosi”). Un testo ambientato proprio sulle montagne di
Pistoia.
Data recensione: 06/09/2018
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: ––