«Il personaggio storico che preferisco? Boccaccio parlando di letteratura. E naturalmente Leonardo da Vinci
Sara Passi, insegnante
e studiosa di Medioevo: ‘Amo i grandi sognatori’
«Il personaggio storico che preferisco? Boccaccio parlando di letteratura. E
naturalmente Leonardo da Vinci. Molti non lo sanno, ma il sistema delle gore
che servivano alle manifatture tessili di Prato fu un progetto di Leonardo.
Vediamo le tracce dei geni toscani sul nostro territorio».
Sara Passi è una professoressa di
italiano, latino e storia al liceo Copernico, ma è anche studiosa del Medioevo
e scrittrice di successo. È appena uscito per le edizioni Sarnus - Polistampa
il suo sesto libro ‘Geni Toscani’. Come è nata l’idea?
«È stato l’editore a dare il via all’opera. Aveva pensato a me perché la maggior
parte dei geni toscani ha vissuto nell’epoca che studio, il Medioevo. All’inizio
ho obiettato che su tali personaggi era già stato scritto molto, ma mi ha
convinto dicendo che ‘non dobbiamo mai stancarci di parlarne’».
Qual è l’obiettivo del libro?
«Il libro è dedicato a Dante, Petrarca, Boccaccio, Giotto, Brunelleschi,
Donatello, Masaccio, Luca Della Robbia, Botticelli, Leonardo. Racconto questi dieci
personaggi ai bambini e ai ragazzi con linguaggio semplice e allo stesso tempo
avvincente e spiritoso, per spiegare le vite di chi, tra 1300 e 1500, col
proprio ingegno ha influenzato in modo indelebile la storia, ispirando le generazioni
future».
Chi è un genio?
«È qualcuno che se ne infischia di ciò che è stato detto o fatto fino a quel
momento. Ed è soprattutto un grande sognatore, che si permette di immaginare cose
mai pensate prima e le realizza aiutato da un po’ di sregolatezza. E quindi nei
profili di questi grandi uomini scopriamo aspetti divertenti».
Quali per esempio?
«Brunelleschi faceva scherzi memorabili, Leonardo odiava le mode: ad esempio la
barba lunga era insolita ai suoi tempi. E a Boccaccio, come rivela il
Decameron, piacevano le donne».
Notizie e aneddoti che di solito i libri
di storia non raccontano.
«È così, mi è sembrato giusto aggiungere anche qualche sviluppo moderno, come
l’indagine scientifica del 2003 che scoprì l’assenza del cranio nel sepolcro di
Petrarca ad Arquà, parte dei suoi resti erano stati dunque trafugati. C’è un
mistero dietro che interesserà i lettori, specialmente i più giovani».
Cosa ne pensa della riscoperta di Prato
anche in chiave turistica?
«È fondamentale la conoscenza del territorio e della sua storia per capire chi
siamo e da dove siamo partiti. È un bisogno che appartiene a tutti. Vedo una
nuova fioritura della città, vedo attenzione non solo dai turisti alle sue
bellezze, ma anche dagli stessi pratesi. Quando incontro gli studenti e racconto
il furto della Cintola, i ragazzini sono colpiti e ricettivi, si appassionano se
la storia si insegna nel modo giusto. Abbiamo la fortuna di calpestare un
passato glorioso, Prato non è disgiunta dalla genialità toscana, noi la respiriamo
ogni giorno, basta andare in piazza delle Carceri e vedere come Giuliano da
Sangallo ha messo in pratica la lezione di prospettiva del maestro Brunelleschi
nel nostro centro storico».
Vero,ma tra questi 10 geni nessuno è
pratese?
«Erano molti di più e ne abbiamo scelti dieci, magari il libro avrà un seguito e
nella seconda parte troveranno certamente posto personaggi altrettanto geniali come
Datini o Lippi».
Cosa dicono i suoi studenti?
«Non mi faccio pubblicità. Altrimenti ogni volta che esce un mio libro, tutti si
sentirebbero tenuti a comprarlo. Il feedback mi arriva dai laboratori in altre scuole,
i giovani si appassionano per i romanzi storici, per i templari per gli enigmi;
amano il fantasy, anche la Divina Comedia è un fantasy, il primo della storia.
Dante incontra mostri, diavoli, creature da serial di fantascienza».
Nei prossimi mesi cosa farà?
«Il libro sarà presentato in tutta la Toscana, per esempio a Firenze alla Fiera
alla Fortezza, il 29 settembre e sto scrivendo altre due puntate della serie sull’abile
sarto pratese Tinto Pezza, amato da maestre e ragazzini»
Data recensione: 09/09/2018
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Elena Duranti