Da un vecchio diario con la copertina di pelle, scritto da un soldato pistoiese durante i nove mesi della terribile campagna di Russia
Scoperte per caso, le memorie di un soldato in Russia ora
sono un libro vero grazie al lavoro di ragazzi e insegnanti della scuola Martin
Luther King
Da un vecchio diario con la copertina di pelle, scritto da un soldato pistoiese
durante i nove mesi della terribile campagna di Russia, nella Seconda guerra
mondiale, studenti e insegnanti hanno fatto nascere un libro.
“Il cuore batte nel pensiero” è il titolo del volume che sarà presentato stasera
alle 21, nei locali de “La Capannina” di Bottegone. L’iniziativa è
dell’istituto comprensivo Martin Luther King in collaborazione con l’Istituto
storico della Resistenza di Pistoia, la casa editrice Polistampa e la
fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
È un mobile nella cucina del sergente Giuseppe Ferri, classe 1913, a custodire
per anni, fino alla scomparsa dell'uomo nel 2010, quel diario che racconta nove
mesi di campagna di Russia, dall’aprile al dicembre 1942. È un’amica di
Giuseppe e della sua famiglia, Chiara Chiti, madre di un bambino che frequenta
la scuola media Martin Luther King, a parlare dell’esistenza del diario ad
un’insegnante del figlio. Era giugno dello scorso anno: c’è voluto quasi un
anno per riportare alla luce l’esperienza di vita di Giuseppe, trascrivendo,
codificando, commentando le note giornaliere lette sul diario. Addirittura è
stato necessario andare a Roma per consultare l’archivio dell’Ufficio storico
dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano.
Un lavoro lungo e minuzioso, che ha coinvolto sette ragazzi della scuola media
di Bottegone che hanno lavorato al diario con il laboratorio scolastico pomeridiano
“Le storie che fanno la Storia”, e due insegnanti, Francesca Banchini e Giulia
Barontini. «Il soldato abitava vicino alla mamma di un mio alunno, amica di
famiglia dell’uomo, che un anno fa mi ha portato le fotocopie di questo diario
– spiega Francesca Banchini – da lì è nata l’idea del laboratorio, un’ora alla settimana
in cui i ragazzi di terza di due sezioni diverse si sono dedicati alla
trascrizione del diario, alla comprensione e ai commenti, un lavoro minuzioso in
cui i ragazzi si sono sentiti coinvolti pienamente». Il diario della campagna
in Russia è stato scritto dal 14 aprile al 23 dicembre 1942.
Originario della Valdinievole, e dal 1954 residente a San Pierino Casa al
Vescovo dove con la moglie Oliviera aprì un vivaio, il sergente Giuseppe Ferri
riuscì a ottenere un congedo per motivi familiari, evitando così la terribile
ritirata che di lì a poco avrebbe falcidiato il Corpo di Spedizione italiano in
Russia.
Scritte con una semplice matita, dato che il freddo intenso impediva l’utilizzo
dell’inchiostro, le pagine del diario racchiudono 254 giorni di una fase della
vita intessuta di paura della morte, sgomento, nostalgia di casa e degli
affetti, fino alla felicità per il congedo e il ritorno tanto atteso a casa.
«Non pensavamo che un quaderno così piccolo potesse contenere una storia così grande»,
le parole dei ragazzi che hanno lavorato al laboratorio. E che, per comprendere
meglio la grafia esatta dei nomi di località attraversate da Giuseppe in
Russia, hanno persino chiesto aiuto ad una signora ucraina, che fa la badante a
Prato ma che volentieri ha dato loro una mano.
Data recensione: 18/05/2018
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Alessandra Tuci