chiudi

Sono volti che riflettono il rigore etico del compositore e che attraverso differenti espressioni colgono la naturalezza dello sguardo

All’Accademia delle Arti del Disegno il compositore visto dagli artisti che lo hanno ritratto

Sono volti che riflettono il rigore etico del compositore e che attraverso differenti espressioni colgono la naturalezza dello sguardo, la compostezza, ma anche tratti del suo carattere messi in evidenza dalle caricature.
L’Accademia delle Arti del Disegno ospita fino al Primo giugno la mostra Luigi Dallapiccola. L’idea del volto, a cura di Mario Ruffini. L’esposizione, organizzata dall’Accademia in collaborazione con il Centro Studi Luigi Dallapiccola, è solo uno dei tantissimi appuntamenti dell’iniziativa Dallapiccola torna in città ideata in occasione Festival del Maggio Musicale Fiorentino. «È un omaggio all’imprescindibile eredità musicale, morale e civile di uno dei più grandi maestri italiani del ‘900 – spiega Mario Ruffini, curatore della mostra e presidente del Centro Studi Luigi Dallapiccola – Per la prima volta vediamo insieme un grande numero di opere tra sculture, ritratti, caricature, schizzi e un burattino. Sono riuniti anche cinque busti dedicati all’artista, i cui autori, Giulio Pierucci, Quinto Martini, Giuseppe Gavazzi, Antonio Di Tommaso provengono dalla Scuola Pratese Pistoiese di Scultura. I ritratti esposti comprendono invece la caricatura di Bruno Milotti del 1934 e il ritratto realizzato da Fernando Farulli nel 1964. Ai tre schizzi di Silvio Loffredo e al suo olio si aggiungono l’opera di Flavia Arlotta e quella recente di Lorenzo Giandotti. C’è poi un burattino di Stefano Sperandei, un disegno di Guido Di Tommaso e anche un’opera da me realizzata in occasione del primo centenario della nascita del compositore. Di straordinaria sintesi intellettuale sono invece i cinque schizzi realizzati nel 2005 dal poeta Mario Luzi mentre un rarissimo ciclo di sedici foto del 1946, scattate dal fotografo Giacomo Pozzi-Bellini in cui è ritratta la famiglia Dallapiccola nel Giardino di Boboli completa l’iniziativa insieme alle due Barche di Ulisse, eseguite da Fernando Farulli nel 1968 per la prima dell’Ulisse a Berlino ».
«Dallapiccola è stato uno dei soggetti più rappresentati dagli artisti del Novecento – dice Giorgio Bonsanti, segretario generale dell’Accademia delle Arti del Disegno – Apparteneva al numero di coloro che hanno nei confronti del mondo, persone e cose, un atteggiamento di forte curiosità, che impedisce loro di rimanere osservatori esterni e non coinvolti. Ha attraversato le più drammatiche vicende del ’900, trasformando ognuna delle sue tragedie personali in opera d’arte».
Data recensione: 09/05/2018
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: Anna Amoroso