Lelio Lagorio è un socialista di lungo corso. È stato presidente della Regione Toscana, deputato, ministro. Per un quarto di secolo ha fatto parte della direzione del partito e, tra il ’90
Lelio Lagorio è un socialista di lungo corso. È stato presidente della Regione Toscana, deputato, ministro. Per un quarto di secolo ha fatto parte della direzione del partito e, tra il ’90 e il ’94, gli anni del tracollo della Prima repubblica e della dissoluzione del Psi, anche della segreteria. Adesso quella convulsa stagione ce la racconta nella sua quotidianità, in un libro, L’esplosione, appena uscito per Polistampa. Lo fa attingendo ai suoi appunti dell’epoca, che immagino scrupolosi. E che, in alcuni casi, risultano al lettore (e anche al giornalista che quell’agonia e quella morte seguì da vicino) anche sorprendenti.
Uno su tutti. È la metà di luglio del 1992, il ciclone di Mani Pulite è appena iniziato ma non è destinato a esaurirsi in fretta. Bettino Craxi abbozza una sua teoria, e la espone allo stato maggiore socialista. «Le azioni giudiziarie stanno acquistando una dimensione devastante», sostiene: il loro obiettivo «è l’abbattimento del sistema politico in atto». E a promuovere una «rivoluzione» che gli pare molto simile a un colpo di Stato non ci sono, a suo giudizio, solo gli arresti e gli avvisi di garanzia, ma anche le pressioni per la riforma elettorale, che porteranno ai referendum e che fanno breccia anche in alcuni settori del Psi: «Una legge elettorale uninominale secca è lo strumento per rovesciare quello che c’è, è un errore avere incertezze a riguardo, perché la proporzionale “corretta” è una conquista storica delle sinistre europee contro il monopolio dei notabili».
Ma tutto questo, in fondo, più o meno si sapeva. Non si sapeva, invece, o per lo meno io non lo sapevo, quali esiti immaginasse Craxi per la crisi del sistema che si stava profilando: «Il primo blocco saranno le elezioni con un listone antisistema. State attenti a Romano Prodi. Vedrete che lo inventeranno». Romano Prodi, nel luglio del ’92? Questo dicono i verbali di Lagorio. Se qualche altro dirigente del Psi ha preso degli appunti, e li ha conservati, non farebbe male a tirarli fuori dai cassetti, a confrontarli con quelli di Lagorio, e a renderci edotti del risultato della ricerca.
Data recensione: 03/08/2004
Testata Giornalistica: OGGI
Autore: Paolo Franchi