Perennemente infantile, insicuro, indeciso, curioso, incapace di recidere il cordone ombelicale che lo alimenta e lo unisce alla madre-centro-dell’Universo
Perennemente infantile, insicuro, indeciso, curioso, incapace di recidere il cordone ombelicale che lo alimenta e lo unisce alla madre-centro-dell’Universo, il mammone con il complesso di Edipo che si confessa, di David Leone, è italiano e si chiama Alfredo. La figura della madre, nel tomo “Confessioni di un mammone italiano” è totalitaria e non solo influenza ma regola e stabilisce, con linee e modi, tutto il flusso di percorrenza della vita del figlio che, a sua volta, cerca di sfuggire al “controllo” nascondendo le sue pulsioni di adolescente prima e dei desideri inconfessabili, poi, e lo fa non senza subire i processi dei sensi di colpa che lo attanagliano ogni qualvolta si trova a “commettere atti impuri”. Non manca nel romanzo la ben nota figura del prete che, con Don Rizzo, ha la sua buona dose di colpa partecipativa alle ansie e paure dell’adolescente Alfredo, ossessionato dal fatto che le sue azioni atte a scoprire le sue prime emozioni sessuali, possano portarlo alla cecità. Proibizionismi e parole intimidatorie da parte del prete avallati da atteggiamenti pietistici da parte della madre, non fanno altro che ottenere nel giovane Alfredo la reazione opposta, facendo cioè sviluppare in lui un’irrefrenabile desiderio sessuale che lo porta a vivere situazioni di quotidianità e normalità in modo imbarazzante e difficile da gestire anche in ambito scolastico e, in seguito, nel porsi in modo adeguato con le ragazze. L’idea del sesso, in Alfredo, finisce per divenire ossessione. L’educazione ricevuta e lo smisurato amore-venerazione per sua madre, lo portano verso situazioni più subite che scelte fino a che l’incontro con una “professionista dell’amore” la prostituta ucraina Ivanka, non fa miracolosamente luce e chiarezza sulle sue paure, mettendolo di fronte alla sacrosanta realtà che, suo malgrado, dovrà affrontare, ma riuscirà a farlo? La narrativa scorre veloce nei trenta capitoli ricchi di descrizioni, l’autore David Leone gioca sull’altalenante indecisione del personaggio Alfredo che nasconde a tutti, meno che a Ivanka, l’inconfessabile desiderio di “cosa vorrebbe fare da grande”, nel mentre che da bravo ragazzo fa di tutto per non deludere le aspettative di sua madre… ma a tutto c’è un limite, in particolar modo quando si tratta di vivere la propria vita, così, quando tutto sembra sistemarsi per il meglio e la felicità sembra essere finalmente a portata di mano e aver preso il sopravvento “al controllo di sua madre”…
Fiorella Cappelli
Data recensione: 01/10/2014
Testata Giornalistica: Leggere:tutti
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