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«Chiamo per mia madre. Mi ha detto che ha la redenzione idrica…» o ancora «Nel sangue mi hanno trovato i triglisedici. Secondo lei, ci sta?

«Chiamo per mia madre. Mi ha detto che ha la redenzione idrica…» o ancora «Nel sangue mi hanno trovato i triglisedici. Secondo lei, ci sta?». Nelle cinquanta pagine di Pronto dottore? Ho un dolore intercostiero sono raccolti gli strafalcioni più divertenti e improbabili sentiti dai centralinisti degli ospedali toscani. Dalla chirurgia «marcello-facciale» al «pap-tost»: sono tanti gli equivoci che si possono creare per chi non conosce il linguaggio medico. I termini specialistici più difficili e spesso incomprensibili reinterpretati dalla fantasia e dall’ingenuità della gente comune. Alessandro Bini, fiorentino, laureato in Filosofia e autore di testi teatrali, insieme a Bruno Magrini, scrittore e poeta di origini lucchesi, racconta le strampalate telefonate dei pazienti. Un’ironia immediata che, se a volte sembra sfociare nella freddura e assume toni un po’ forzati, riesce senz’altro a catturare l’attenzione. Dopo aver letto un episodio è impossibile non dare una sbirciata a quelli successivi. Gli sketch telefonici tra operatori e pazienti sono perfetti per essere messi in scena tanto che dopo il successo di Good bye Kareggi anche il nuovo libro di Bini e Magrini è arrivato nei teatri toscani.
Data recensione: 16/02/2014
Testata Giornalistica: La Repubblica
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