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Con La Pira, si era oltre le correnti, le divisioni, i localismi. Non li capiva, gli steccati, ovunque fossero. Si spaziava nel mondo. Firenze era il palcoscenico di incontri importanti

Con La Pira, si era oltre le correnti, le divisioni, i localismi. Non li capiva, gli steccati, ovunque fossero. Si spaziava nel mondo. Firenze era il palcoscenico di incontri importanti, che...

Con La Pira, si era oltre le correnti, le divisioni, i localismi. Non li capiva, gli steccati, ovunque fossero. Si spaziava nel mondo. Firenze era il palcoscenico di incontri importanti, che rompevano gli schemi dettati dalla guerra fredda, obiettivo la pace. Con La Pira, si era anche contro il potere, il potere come sopraffazione.
Diceva: “Guardate che io non sono solo, con me ci sono tutte le suore di clausura con le loro preghiere”. Figuratevi le reazioni.
Con La Pira, si sperimentava un modo diverso di governare. E come poteva non essere così con uno che affermava che a lui non importava tanto la chiusura del bilancio del comune di Firenze quanto che la povera gente avesse una risposta ai suoi bisogni? Anche in questo caso, si possono immaginare le reazioni. Si prese di “comunista bianco” e di “comunista di convento”. E lui reagì con decisione: “Si tratta di una cortina fumogena dietro la quale qualcuno ama nascondere le sue responsabilità. I diritti al lavoro per la povera gente che io difendo sono diritti sacri e necessari: non ci si può nascondere dietro la maschera dell’anticomunismo”. I suoi seguaci lo difendevano definendolo “uomo nuovo” e “sindaco santo”.
Ovviamente, venne emarginato. Con l’accusa d’essere troppo uomo di Chiesa per ottenere credibilità come politico. I suoi grandi amici furono padre Ernesto Balducci, don Lorenzo Milani, Nicola Pistelli e Gianni Meucci.
Il 9 gennaio 2014 saranno centodieci anni dalla nascita. E, ora, sono trentasei anni dalla morte. Vita straordinaria, da non pochi giudicata degna degli altari. La sua storia, la troviamo in “La forza della speranza: Giorgio La Pira”, volume di grande formato edito da Polistampa. Testi di Sergio Clementi. Introducono le varie fasi della vita di La Pira, documentate da numerose immagini – rigorosamente in bianco e nero – scelte e ordinate da Giorgio Giovannoni, Oliviero Olivieri, Piero Vinci, con la collaborazione di Stefano Tilli.
Data recensione: 30/05/2013
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Riccardo Cardellicchio