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La più famosa è la Firenze dei granduchi, ma c’è anche la città della monarchia che la mostra Le passioni del re. Paesi, cavalli e altro a Firenze al tempo dei Savoia

La più famosa è la Firenze dei granduchi, ma c’è anche la città della monarchia che la mostra Le passioni del re. Paesi, cavalli e altro a Firenze al tempo dei Savoia racconta nella Villa medicea della Petraia a Castello, attraverso un’accurata scelta di oggetti d’uso comune, fotografie, dipinti e arredi (oggi alle 17.30 il vernissage). Il fulcro dell’esposizione è il decennio tra il 1861 e il 1871, quando il re era Vittorio Emanuele II, Firenze era capitale e proprio in quella villa viveva Rosa Vercellana, contessa di Mirafiore, conosciutada tutti come Bella Rosina, prima amante e poi sposa del re, anche se non le furono mai riconosciuti i diritti e i privilegi di regina. Le curatrici Mirella Branca e Annarita Caputo, nell’anno delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità, hanno ricostruito uno spaccato della Firenze di quegli anni, partendo dalle scelte fatte da Vittorio Emanuele II riguardo alla pittura di paesaggio, fino all’abbondanza delle porcellane Ginori e agli arredi delle sue residenze (tutta azzurra la camera della Bella Rosina). Una menzione a parte la meritano le testimonianze degli interventi architettonici apportati non solo alle scuderie reali di Porta Romana, ma soprattutto al cortile della villa che ospita la mostra, che fu coperto con una struttura in vetro e ferro per essere adibito a sala da ballo in occasione delle nozze di Emanuele di Mirafiore, figlio del re e della Bella Rosina, con Blanche de Larderel.  
Data recensione: 09/11/2011
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: Ludovica Valentina Zarrilli