Storico affermato, l’autore stupisce per un’originale opera letteraria dove si mescolano Fascismo e comunismo, guerra e rivoluzione: le speranze, le passioni, la tragedia raccontate da chi le ha vissute.
Storico affermato, l’autore stupisce per un’originale opera letteraria dove si mescolano Fascismo e comunismo, guerra e rivoluzione: le speranze, le passioni, la tragedia raccontate da chi le ha vissute. Donne e uomini, gente del popolo e intellettuali: undici personaggi, e ognuno con la sua storia, che hanno marcato un segno cruciale nella vita dell’Autore. Compresi quelli incontrati da Paolo Buchignani sui libri e nel corso delle proprie ricerche, quali Marcello Gallian e Berto Ricci. Nel racconto centrale, Nel sole di Budapest, l’autore viene direttamente sulla scena per rievocare utopie e tensioni che hanno attraversato gli anni fra la coda del ’68 e gli albori del terrorismo. Undici capitoli che si può dire costituiscano un “romanzo di formazione”. Buchignani di proposito è ricorso a una tecnica da fiction nella necessità di portare alla luce ciò che resta in ombra nella sua opera di studioso: la collisione della Storia con le esistenze individuali e le ferite tuttora aperte nella carne viva del ventesimo secolo.
Un contributo importante ad un realismo ritrovato che pone al centro dell’attenzione un’umanità controversa ma vera.
Data recensione: 01/01/2009
Testata Giornalistica: Libri d’oggi
Autore: ––