chiudi

Di Zanebono mi ha colpito soprattutto la necessità: qualità indispensabile alla riuscita di qualsiasi opera d’arte che, nel leggere il libro e anche nel ripensarlo, mi è parso di poter cogliere in quella sorta di fiducioso

Di Zanebono mi ha colpito soprattutto la necessità: qualità indispensabile alla riuscita di qualsiasi opera d’arte che, nel leggere il libro e anche nel ripensarlo, mi è parso di poter cogliere in quella sorta di fiducioso e implicante differimento che Regoliosi effettua di sé nell’evocato giullare: un uomo con i suoi connotati e prima ancora con i suoi dubbi e le sue instabilità esistenziali. Mi è venuto in mente leggendo anche il Simone Martini di Luzi. E l’arte è proprio questo, io credo: riuscire a parlare di sé dimenticandosi, trasferendo la nostra storia in storie altrui, vere o inventate poco importa.
Data recensione: 08/11/2008
Autore: Marco Marchi