
Sirio Midollini, fiorentino, dipinge da almeno cinquant’anni. Spetta a Rosai l’aver intuito il talento dell’artista che, negli anni Sessanta si muove intorno al movimento Nuova Corrente ma ne travalica gli interessi. Laddove Nuova Corrente puntava a rappresentare l’espansione della città municipale in zone industriali, sviluppando l’estetica e l’ideologia del tempo, Midollini girava per l’Italia, teso a riscoprire la forza primigenia delle zone agricole e pastorali del Sud e i luminosi paesaggi mediterranei. Come ha scritto Franco Manescalchi, Midollini “riesce a rilevare il rapporto tra il vecchio e il nuovo, fra i colori cupi di un mondo che muore interrogandosi ed i vivissimi inserti dei primi attrezzi tecnologici che parlano, con le loro immagini, del futuro”.
Sirio Midollini, fiorentino, dipinge da almeno cinquant’anni. Spetta a Rosai l’aver intuito il talento dell’artista che, negli anni Sessanta si muove intorno al movimento Nuova Corrente ma ne travalica gli interessi. Laddove Nuova Corrente puntava a rappresentare l’espansione della città municipale in zone industriali, sviluppando l’estetica e l’ideologia del tempo, Midollini girava per l’Italia, teso a riscoprire la forza primigenia delle zone agricole e pastorali del Sud e i luminosi paesaggi mediterranei. Come ha scritto Franco Manescalchi, Midollini “riesce a rilevare il rapporto tra il vecchio e il nuovo, fra i colori cupi di un mondo che muore interrogandosi ed i vivissimi inserti dei primi attrezzi tecnologici che parlano, con le loro immagini, del futuro”.
Polistampa, 1998
Pagine: 80
Caratteristiche: 26 tavv. in b/n e col., br.
Formato: 21x29
ISBN: 978-88-8304-017-7
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