Cielo bucato

Se leggerete con attenzione, il cielo sarà una tenda che copre l’infinito, quando si bucherà le nuvole si definiranno in parole cucite ad arte dall’ago della poetessa che non vuol cadere, scivoleranno e temeranno la dolcezza; saranno parole sabbiose che pioveranno sulla coscienza come terapia o borotalco. Saranno funi di parole che dondoleranno e avranno il sapore buono e friabile dell’infinito. Saranno il respiro del pensiero nella dolcezza del mattino, quando il finito sembra poter tendere all’infinito in un eterno presente, come l’onda che ritorna a bagnare sandali verde acqua. Saranno le tessere di un lessico familiare – ‘da sangue a sangue’ – scandito dalla forbice del tempo. Saranno ossa spolpate che raccontano. Le troverete attaccate a rovi sommersi, spinte dal vento contro una vela, nei vestitini di bambina, nel tempo imperfetto, nel restare e nelle domeniche. E da questi versi scoprirete che sono accucciate sui vostri cuori.

Valentina Cimarri