I fatti macroeconomici avvenuti negli ultimi venti anni sono
ben noti e hanno colpito tutti con la stessa intensità, provocando un grave impoverimento
dei ceti medi. Diverse, però, sono state le risposte dei singoli paesi, come
anche la reazione del tessuto sociale. In Italia, a differenza di tanti altri stati, molti dei beni che produciamo non
finiscono in “contabilità nazionale”, cioè non vengono computati nel PIL, ma rientrano
nel segmento dell’auto produzione, che sorprende per la sua vitalità:
complessivamente rappresenta circa il 9,7% della ricchezza nazionale, per
giunta esentasse, al quale va sommato un ulteriore 3% per i servizi resi dal
volontariato. Sono dati significativi, eppure finora non sono mai stati considerati
con la dovuta attenzione. La sviluppo dell’economia dell’auto produzione ha generato mutamenti strutturali
anche nella distribuzione e nella composizione sociale della popolazione,
garantendo un “paracadute” indispensabile a evitare conflitti e disagi.
Gli
italiani possiedono un vero tesoretto nascosto, che li rende molto più ricchi
di quanto mostrino le rilevazioni ufficiali: forse è il momento di parlarne…
Con interviste a Stefano Casini, direttore Irpet, e a don Bruno Bignami,
direttore nazionale della Pastorale Sociale e del Lavoro.
I fatti macroeconomici avvenuti negli ultimi venti anni sono
ben noti e hanno colpito tutti con la stessa intensità, provocando un grave impoverimento
dei ceti medi. Diverse, però, sono state le risposte dei singoli paesi, come
anche la reazione del tessuto sociale. In Italia, a differenza di tanti altri stati, molti dei beni che produciamo non
finiscono in “contabilità nazionale”, cioè non vengono computati nel PIL, ma rientrano
nel segmento dell’auto produzione, che sorprende per la sua vitalità:
complessivamente rappresenta circa il 9,7% della ricchezza nazionale, per
giunta esentasse, al quale va sommato un ulteriore 3% per i servizi resi dal
volontariato. Sono dati significativi, eppure finora non sono mai stati considerati
con la dovuta attenzione. La sviluppo dell’economia dell’auto produzione ha generato mutamenti strutturali
anche nella distribuzione e nella composizione sociale della popolazione,
garantendo un “paracadute” indispensabile a evitare conflitti e disagi.
Gli
italiani possiedono un vero tesoretto nascosto, che li rende molto più ricchi
di quanto mostrino le rilevazioni ufficiali: forse è il momento di parlarne…
Con interviste a Stefano Casini, direttore Irpet, e a don Bruno Bignami,
direttore nazionale della Pastorale Sociale e del Lavoro.
Mauro Pagliai, 2021
Pagine: 144
Caratteristiche: br.
Formato: 15x21
ISBN: 978-88-564-0468-5
Collana:
Passaparola, 33
Settori: