Le memorie di Faustino Giannoni, prigioniero italiano
durante la Grande Guerra, sono scritte in prima persona con stile semplice ed
efficace. Il testo, preceduto da una testimonianza del senatore Riccardo Nencini
e da una nota sulle scelte operate dal nipote Francesco nella trascrizione, è
impreziosito da un saggio sulla vicenda dei toscani nella prima guerra mondiale.
In pagine toccanti e ricche di notizie sulla situazione carceraria, sono
ricostruiti i rapporti umani che si creavano fra gli internati, di diverse
nazionalità, e fra questi e i loro carcerieri. Pur affamati e sottoposti a un
trattamento spesso umiliante, i prigionieri erano curati con professionalità in
caso di malattia e potevano a volte scegliere di lavorare fuori dal campo:
un’opportunità che porta Faustino in Boemia insieme ad altri commilitoni. Qui
lavora nei campi al servizio di una famiglia con cui instaura presto rapporti
di amicizia, e ha modo di partecipare alla vita della comunità.
Tornato al campo di concentramento, quando arriverà la notizia della pace, le
sentinelle austriache correranno a braccia levate verso i prigionieri gridando:
“Italiani, è finita la guerra! Siamo tutti fratelli! Torneremo alle nostre
famiglie!”. In un attimo, da nemici a fratelli.
Le memorie di Faustino Giannoni, prigioniero italiano
durante la Grande Guerra, sono scritte in prima persona con stile semplice ed
efficace. Il testo, preceduto da una testimonianza del senatore Riccardo Nencini
e da una nota sulle scelte operate dal nipote Francesco nella trascrizione, è
impreziosito da un saggio sulla vicenda dei toscani nella prima guerra mondiale.
In pagine toccanti e ricche di notizie sulla situazione carceraria, sono
ricostruiti i rapporti umani che si creavano fra gli internati, di diverse
nazionalità, e fra questi e i loro carcerieri. Pur affamati e sottoposti a un
trattamento spesso umiliante, i prigionieri erano curati con professionalità in
caso di malattia e potevano a volte scegliere di lavorare fuori dal campo:
un’opportunità che porta Faustino in Boemia insieme ad altri commilitoni. Qui
lavora nei campi al servizio di una famiglia con cui instaura presto rapporti
di amicizia, e ha modo di partecipare alla vita della comunità.
Tornato al campo di concentramento, quando arriverà la notizia della pace, le
sentinelle austriache correranno a braccia levate verso i prigionieri gridando:
“Italiani, è finita la guerra! Siamo tutti fratelli! Torneremo alle nostre
famiglie!”. In un attimo, da nemici a fratelli.
Sarnus, 2018
A cura di:
Pagine: 112
Caratteristiche: ill. b/n, br.
Formato: 17x24
ISBN: 978-88-563-0257-8
Collana:
Diari e Memorie, 50
Settori: