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Poesia è scrivere col cuore in gola

Gli animali: che meraviglia

Prefazione di Martha Canfield

12,35 € 13,00
Qt

Oltre ai domestici cani e gatti… l’universo poetico di Caramella si espande ad altri mammiferi, non più domestici ma selvatici, potenti e mirabili come il coyote e il giaguaro, ed altri meno amati, come la iena. Il suo sguardo focalizza la lotta per la vita, le sfide tra di loro, gli slanci erotici; ma, e non poteva essere diversamente, attraverso l’osservazione emerge lo specchio che riflette il Sé. Di fronte all’intraprendente giaguaro, «muscoli e nervi», consapevole di essere dopo la caccia vivo e sazio, giace il poeta, «l’ignavo», tristemente rassegnato al proprio abbandono, quasi come un anticipo della morte: «Vivo una pena serena infinita… / Sarebbe, forse un epitaffio?»…
Tutte le sue riflessioni filosofiche partono, in effetti, non da elucubrazioni astratte, ma dagli insegnamenti derivati dall’osservazione di queste creature. Le tartarughe, per esempio, che «vanno lente lente» cercando con il loro leggero scivolare di compensare «la dura alienità della natura», insegnano a sognare, magari «una felicità di pietra» che per loro sarebbe un traguardo; ma non importa cosa, l’importante è il cammino che si fa verso una meta, forse incoerente, forse contraddittoria, ma sempre superiore all’immediato ruvido e ostile. Sognare e cantare, come gli uccelli, creare, come l’ape; aprirsi al mondo e dare il dono ricevuto della poesia cercata e forse raggiunta: questo è il compito che si è imposto Alberto Caramella e quello che ci insegna con lucida gioia. Impariamo da lui: «Poesia è come / un battito di polso che s’accorge di sé con meraviglia / e si ritrova in lucertola al sole e tra le stelle / in lucciola ritrosa. È come scrivere col cuore in gola / e con la penna a sfera».
(Martha Canfield)

Oltre ai domestici cani e gatti… l’universo poetico di Caramella si espande ad altri mammiferi, non più domestici ma selvatici, potenti e mirabili come il coyote e il giaguaro, ed altri meno amati, come la iena. Il suo sguardo focalizza la lotta per la vita, le sfide tra di loro, gli slanci erotici; ma, e non poteva essere diversamente, attraverso l’osservazione emerge lo specchio che riflette il Sé. Di fronte all’intraprendente giaguaro, «muscoli e nervi», consapevole di essere dopo la caccia vivo e sazio, giace il poeta, «l’ignavo», tristemente rassegnato al proprio abbandono, quasi come un anticipo della morte: «Vivo una pena serena infinita… / Sarebbe, forse un epitaffio?»…
Tutte le sue riflessioni filosofiche partono, in effetti, non da elucubrazioni astratte, ma dagli insegnamenti derivati dall’osservazione di queste creature. Le tartarughe, per esempio, che «vanno lente lente» cercando con il loro leggero scivolare di compensare «la dura alienità della natura», insegnano a sognare, magari «una felicità di pietra» che per loro sarebbe un traguardo; ma non importa cosa, l’importante è il cammino che si fa verso una meta, forse incoerente, forse contraddittoria, ma sempre superiore all’immediato ruvido e ostile. Sognare e cantare, come gli uccelli, creare, come l’ape; aprirsi al mondo e dare il dono ricevuto della poesia cercata e forse raggiunta: questo è il compito che si è imposto Alberto Caramella e quello che ci insegna con lucida gioia. Impariamo da lui: «Poesia è come / un battito di polso che s’accorge di sé con meraviglia / e si ritrova in lucertola al sole e tra le stelle / in lucciola ritrosa. È come scrivere col cuore in gola / e con la penna a sfera».
(Martha Canfield)

Polistampa, 2018

A cura di:

Pagine: 96

Caratteristiche: ill. col., br.

col ills, paperback

Formato: 15x21

ISBN: 978-88-596-1845-4

Collana:
Dalla stanza | Collana di poesia, 16

Settore:

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