Il calendario riproduce le opere di Roberto Giovannelli esposte dal 12 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017 al Teatro Niccolini di Firenze ed è corredato da una notizia sull’artista e da un testo critico di Antonio Natali. È la ventunesima edizione di un appuntamento ormai tradizionale: dal 1996 infatti la casa editrice fiorentina Polistampa presenta al pubblico l’opera di un grande artista contemporaneo durante le vacanze natalizie. Scrive Natali: “Confesso d’invidiare – e non è, il mio, un artificio retorico – il doppio registro di Roberto Giovannelli, la sua capacità d’esprimersi sia in parola che in figura. E sempre liricamente. Non mi riferisco però soltanto alle sue innegabili virtù di scrittura e di pittura. Non sarebbe, in questo, l’unico. Penso piuttosto a un’attitudine critica (rara) che gli consente d’esprimere gli stessi pensieri sui due piani distinti. Non è solo con le parole – per intendersi – che illustra le sue opinioni riguardo, per esempio, alla poesia di sublime astrazione del Pontormo; giacché l’adesione alla maniera di Jacopo si concreta parimenti nelle stesse sue invenzioni formali, quando accende di colori vibranti le figure e i loro panni o dipinge, lui pure, coreografie in punta di piedi, come quella cui in Santa Felicita s’attengono le donne accorate e gli angioli cristofori nella cosiddetta Deposizione pontormesca”.
Il calendario riproduce le opere di Roberto Giovannelli esposte dal 12 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017 al Teatro Niccolini di Firenze ed è corredato da una notizia sull’artista e da un testo critico di Antonio Natali. È la ventunesima edizione di un appuntamento ormai tradizionale: dal 1996 infatti la casa editrice fiorentina Polistampa presenta al pubblico l’opera di un grande artista contemporaneo durante le vacanze natalizie. Scrive Natali: “Confesso d’invidiare – e non è, il mio, un artificio retorico – il doppio registro di Roberto Giovannelli, la sua capacità d’esprimersi sia in parola che in figura. E sempre liricamente. Non mi riferisco però soltanto alle sue innegabili virtù di scrittura e di pittura. Non sarebbe, in questo, l’unico. Penso piuttosto a un’attitudine critica (rara) che gli consente d’esprimere gli stessi pensieri sui due piani distinti. Non è solo con le parole – per intendersi – che illustra le sue opinioni riguardo, per esempio, alla poesia di sublime astrazione del Pontormo; giacché l’adesione alla maniera di Jacopo si concreta parimenti nelle stesse sue invenzioni formali, quando accende di colori vibranti le figure e i loro panni o dipinge, lui pure, coreografie in punta di piedi, come quella cui in Santa Felicita s’attengono le donne accorate e gli angioli cristofori nella cosiddetta Deposizione pontormesca”.
Polistampa, 2016
Pagine: 14
Caratteristiche: stampa col. Tintoretto Stucco Gesso Fedrigoni, ril. spir.
Formato: 34x48
ISBN:
Collana:
Calendari Polistampa, 21
Settore:
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