Seconda opera dello scrittore toscano Gianfranco Benvenuti, edita nel 1974 da Enrico Vallecchi, Ghibellina 24 è insieme una storia collettiva e un’autobiografia. Vi si narra di un non ancora diciottenne Gianfranco che nei pochi, frenetici giorni compresi tra il 25 luglio e l’8 settembre 1943 diviene, come molti suoi coetanei, un antifascista prima nei fatti e poi nella coscienza. Entrato in una formazione partigiana garibaldina, organizzata dal Partito comunista e clandestinamente ubicata a Firenze in via Ghibellina 24, opererà sugli Appennini, tra Pratomagno e Monte Giovi, scendendo le “defluenti colline a nord del tratto di Arno tra Pontassieve e Firenze”, per contribuire nell’agosto del ’44 alla liberazione del capoluogo. Si tratta di un vero romanzo, incalzante e sperimentale nello stile, ma anche di un documento storico, circostanziato al massimo, in cui numerosi sono i fatti, i luoghi e soprattutto i nomi di persone.
«Una narrazione di fatti della Resistenza vissuti in prima persona, che innalza molto per genuino talento di scrittore al di sopra del livello medio della pur benemerita letteratura resistenziale» (Sebastiano Timpanaro).
«Questa che sembra puramente cronaca, ma è storia, fa del libro del Benvenuti uno dei più interessanti della Resistenza toscana» (Ubaldo Bardi).
Seconda opera dello scrittore toscano Gianfranco Benvenuti, edita nel 1974 da Enrico Vallecchi, Ghibellina 24 è insieme una storia collettiva e un’autobiografia. Vi si narra di un non ancora diciottenne Gianfranco che nei pochi, frenetici giorni compresi tra il 25 luglio e l’8 settembre 1943 diviene, come molti suoi coetanei, un antifascista prima nei fatti e poi nella coscienza. Entrato in una formazione partigiana garibaldina, organizzata dal Partito comunista e clandestinamente ubicata a Firenze in via Ghibellina 24, opererà sugli Appennini, tra Pratomagno e Monte Giovi, scendendo le “defluenti colline a nord del tratto di Arno tra Pontassieve e Firenze”, per contribuire nell’agosto del ’44 alla liberazione del capoluogo. Si tratta di un vero romanzo, incalzante e sperimentale nello stile, ma anche di un documento storico, circostanziato al massimo, in cui numerosi sono i fatti, i luoghi e soprattutto i nomi di persone.
«Una narrazione di fatti della Resistenza vissuti in prima persona, che innalza molto per genuino talento di scrittore al di sopra del livello medio della pur benemerita letteratura resistenziale» (Sebastiano Timpanaro).
«Questa che sembra puramente cronaca, ma è storia, fa del libro del Benvenuti uno dei più interessanti della Resistenza toscana» (Ubaldo Bardi).
Carlo Zella, 2015
Pagine: 144
Caratteristiche: br.
Formato: 17x24
ISBN: 978-88-88433-36-3
Collana:
Protagonisti, 1
Settori: