Quando la medicina era davvero “alternativa”, e le mamme appendevano l’“erba della paura” alle travi del soffitto per scacciare gli incubi dei più piccoli. Quando la bicicletta ce la costruivamo con i pezzi di ricambio perché tutto doveva durare nel tempo. Quando le prime Case del Popolo riunivano l’intera cittadinanza dei borghi di campagna in feste di paese, serate di ballo, e gare alla famosa Ruota di Cecco…
Questo è il mondo rievocato da Alessandro Sarti in una vivace e brillante autobiografia che si fa racconto di una generazione, memoria di un passato che affonda le sue radici nella Toscana dei segni magici, delle levatrici che arrivavano su una Vespa 125, delle vendemmie e delle feste della battitura. In un piccolo borgo come Montebonello la prima televisione si andava a vedere alla Casa del Popolo e i giovani del posto consegnavano l’Unità ai compaesani prima di andare a Messa. Frammenti di un’educazione alla vita, di una formazione in un’Italia che, tra gli anni ’70 e ’80, iniziava a fare i conti con quel mito del benessere che avrebbe portato a profondi cambiamenti nel modo d’intendere le relazioni interpersonali e la stessa idea di felicità.
In queste pagine l’autore ci fa rivivere, tra fanciullesca ironia e un pizzico di nostalgia, i sapori e le ricchezze di un mondo che sembra scomparso, ma che può fungere da preziosa esperienza per il domani.
I edizione: novembre 2013
I ristampa: aprile 2014
Quando la medicina era davvero “alternativa”, e le mamme appendevano l’“erba della paura” alle travi del soffitto per scacciare gli incubi dei più piccoli. Quando la bicicletta ce la costruivamo con i pezzi di ricambio perché tutto doveva durare nel tempo. Quando le prime Case del Popolo riunivano l’intera cittadinanza dei borghi di campagna in feste di paese, serate di ballo, e gare alla famosa Ruota di Cecco…
Questo è il mondo rievocato da Alessandro Sarti in una vivace e brillante autobiografia che si fa racconto di una generazione, memoria di un passato che affonda le sue radici nella Toscana dei segni magici, delle levatrici che arrivavano su una Vespa 125, delle vendemmie e delle feste della battitura. In un piccolo borgo come Montebonello la prima televisione si andava a vedere alla Casa del Popolo e i giovani del posto consegnavano l’Unità ai compaesani prima di andare a Messa. Frammenti di un’educazione alla vita, di una formazione in un’Italia che, tra gli anni ’70 e ’80, iniziava a fare i conti con quel mito del benessere che avrebbe portato a profondi cambiamenti nel modo d’intendere le relazioni interpersonali e la stessa idea di felicità.
In queste pagine l’autore ci fa rivivere, tra fanciullesca ironia e un pizzico di nostalgia, i sapori e le ricchezze di un mondo che sembra scomparso, ma che può fungere da preziosa esperienza per il domani.
I edizione: novembre 2013
I ristampa: aprile 2014
Sarnus, 2013
Pagine: 144
Caratteristiche: ill. b/n, br.
Formato: 17x24
ISBN: 978-88-563-0161-8
Collana:
Diari e Memorie, 27
Settori: