
A Capua
un papua
che fa?
Ti tatua
la statua
a pois.
Grandi metropoli come Roma (Gli spaghetti ajo e ojo? Ho un amor per quella Roma, ho un amor per quell’aroma) e piccoli paesini come San Pietro in Gu (così piatti che, a girarli, non si va né su né giù), città dai nomi evocativi come Lecco e Crema (c’è bisogno di spiegare perché?) o come Alberobello e Misterbianco (dove Mastro Lindo tiene banco), o così strani da sembrare sbagliati come Thiene e Rho (con quelle H venute da chissà dove): tutte hanno una piccola storia da raccontare o un gioco di parole da evocare…
E così è per i nomi di persona, da Alice (chiamandoti Alice, puoi essere sarda?) a Valentina (Valentina? Se cammina; quando corre: Vasveltina), passando per nomi molto diffusi come Pietro o inconsueti come Callisto (da non volgere mai al femminile!).
A Capua
un papua
che fa?
Ti tatua
la statua
a pois.
Grandi metropoli come Roma (Gli spaghetti ajo e ojo? Ho un amor per quella Roma, ho un amor per quell’aroma) e piccoli paesini come San Pietro in Gu (così piatti che, a girarli, non si va né su né giù), città dai nomi evocativi come Lecco e Crema (c’è bisogno di spiegare perché?) o come Alberobello e Misterbianco (dove Mastro Lindo tiene banco), o così strani da sembrare sbagliati come Thiene e Rho (con quelle H venute da chissà dove): tutte hanno una piccola storia da raccontare o un gioco di parole da evocare…
E così è per i nomi di persona, da Alice (chiamandoti Alice, puoi essere sarda?) a Valentina (Valentina? Se cammina; quando corre: Vasveltina), passando per nomi molto diffusi come Pietro o inconsueti come Callisto (da non volgere mai al femminile!).
Sarnus, 2013
Pagine: 88
Caratteristiche: ill. b/n, br.
Formato: 12x17
ISBN: 978-88-563-0140-3
Collana:
Children’s corner, 27
Settori: