
In una piovosa e malinconica vigilia di Ognissanti il giovane Giacomo Puccini, per sbarcare il lunario, si ritrova a suonare il piano in un bordello di Lucca. Solo qualche ora dopo dovrà presentarsi in chiesa, davanti a prelati e “gente per bene”, per le celebrazioni della festa. Zaira, Mimì, Zelinda, donna Malvina, sono solo alcune delle figure femminili che si alternano nella narrazione, come immagini sfocate e impertinenti, emblemi di una sessualità disinvolta alla quale il giovane musicista contrappone i ricordi di Mariuccia, una piccola operaia timorata che dietro i suoi “Gesummadonna” e “Gesummaria” nasconde un’eccitazione e una passione straordinarie.
Con una scrittura semplice e lineare, con un ritmo scorrevole, la narrazione procede e avvince pervasa, a momenti, da un’efficace ironia.
In una piovosa e malinconica vigilia di Ognissanti il giovane Giacomo Puccini, per sbarcare il lunario, si ritrova a suonare il piano in un bordello di Lucca. Solo qualche ora dopo dovrà presentarsi in chiesa, davanti a prelati e “gente per bene”, per le celebrazioni della festa. Zaira, Mimì, Zelinda, donna Malvina, sono solo alcune delle figure femminili che si alternano nella narrazione, come immagini sfocate e impertinenti, emblemi di una sessualità disinvolta alla quale il giovane musicista contrappone i ricordi di Mariuccia, una piccola operaia timorata che dietro i suoi “Gesummadonna” e “Gesummaria” nasconde un’eccitazione e una passione straordinarie.
Con una scrittura semplice e lineare, con un ritmo scorrevole, la narrazione procede e avvince pervasa, a momenti, da un’efficace ironia.
Carlo Zella, 2009
Pagine: 102
Caratteristiche: ill. b/n, br.
Formato: 14x21
ISBN: 978-88-88433-23-3
Settori:
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