Un’antica credenza popolare vuole che il quadrifoglio porti fortuna, e così anche la noce “a tre canti”, quella cioè il cui guscio è suddiviso in tre spicchi anziché due.
Anche questo libro dove l’autrice, passati gli ottant’anni, mette nero su bianco i ricordi della propria vita, è fatto di tre sezioni. Si inizia col periodo dell’infanzia e della giovinezza, trascorsa a Firenze, per passare poi alla guerra e allo spostamento nel Chianti, fino ad arrivare ai giorni nostri. Una storia narrata con vivacità ed entusiasmo, dove le immagini di una città e di una campagna che non ci sono più si accompagnano a filastrocche, poesie e novelle, in uno “zibaldone” dai diversi ingredienti che diverte, commuove, incanta.
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Un’antica credenza popolare vuole che il quadrifoglio porti fortuna, e così anche la noce “a tre canti”, quella cioè il cui guscio è suddiviso in tre spicchi anziché due.
Anche questo libro dove l’autrice, passati gli ottant’anni, mette nero su bianco i ricordi della propria vita, è fatto di tre sezioni. Si inizia col periodo dell’infanzia e della giovinezza, trascorsa a Firenze, per passare poi alla guerra e allo spostamento nel Chianti, fino ad arrivare ai giorni nostri. Una storia narrata con vivacità ed entusiasmo, dove le immagini di una città e di una campagna che non ci sono più si accompagnano a filastrocche, poesie e novelle, in uno “zibaldone” dai diversi ingredienti che diverte, commuove, incanta.
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Sarnus, 2012
Pagine: 176
Caratteristiche: ill. b/n, cart.
Formato: 17x24
ISBN: 978-88-563-0099-4
Collana:
Studium Faesulanum | Cintoia, Greve, Chianti, 2
Settori: