Diceva il corvo
con occhio torvo:
“Che sia bandita
la veste sciatta:
è gra-gradita
la cra-cravatta.”
Perché la riccia s’incapriccia? Perché le camosce sono mosce? Scivolando sul filo delle assonanze e delle onomatopee, le filastrocche di questa raccolta sono un gioco continuo fra suoni e parole, un divertimento che parte dai versi degli animali.
Ma siamo poi sicuri di conoscerli, questi versi? Il cane abbaia (i più snob latrano) e il gatto miagola, questo lo sappiamo tutti, e sappiamo perfino che il cervo bramisce. Ma il tacchino? E il pavone? E il gufo? La risposta è nella Filastrocca dei versi diversi (e dei verbi che devon sapersi) che, come le altre proposte dall’autore e accompagnate da tanti bei disegni, ci fa ridere ma anche imparare.
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Diceva il corvo
con occhio torvo:
“Che sia bandita
la veste sciatta:
è gra-gradita
la cra-cravatta.”
Perché la riccia s’incapriccia? Perché le camosce sono mosce? Scivolando sul filo delle assonanze e delle onomatopee, le filastrocche di questa raccolta sono un gioco continuo fra suoni e parole, un divertimento che parte dai versi degli animali.
Ma siamo poi sicuri di conoscerli, questi versi? Il cane abbaia (i più snob latrano) e il gatto miagola, questo lo sappiamo tutti, e sappiamo perfino che il cervo bramisce. Ma il tacchino? E il pavone? E il gufo? La risposta è nella Filastrocca dei versi diversi (e dei verbi che devon sapersi) che, come le altre proposte dall’autore e accompagnate da tanti bei disegni, ci fa ridere ma anche imparare.
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Sarnus, 2012
Pagine: 48
Caratteristiche: ill. b/n, br.
Formato: 12x17
ISBN: 978-88-563-0083-3
Collana:
Children’s corner, 20
Settore: