Sinfonia rappresenta uno snodo cruciale dell’opera di Pizzuto, che qui consuma l’ultima rottura dell’unità narrativa: l’abolizione del personaggio, di cui restava parvenza nel Lumpi di Paginette, ancora in qualche modo garante di una temperie romanzesca. La rinuncia ai «fatti» e ai «loro autori» che, dice Pizzuto, dovranno rimanere «tra parentesi», porta a una narrazione senza bussola, costituita da accumuli di eventi irrelati che il lettore è chiamato a connettere «in contuizione», consuonando con l’artista che li ha congiunti per impulsi musicali, fuori da ogni costrizione meramente diegetica.
Privo dell’orizzonte di attesa offerto dalla trama, il racconto pizzutiano concresce su se stesso, convocando ‘cose di vita’ (i rerum vitalium fragmenta di cui parla Marzio Pieri) in uno spazio che ne esclude la filiazione causale, in un tempo sospeso, dove ognuna di esse torna alla sua alba, al suo aleatorio presente.
In questo ‘campo di particelle’ possono così pariteticamente orbitare le epifanie di una esistenza (la magica funicolare di Palermo, un amore impossibile, un’amicizia ‘musicale’, un paese arroccato sui monti siciliani, una gita scolastica, il maestro di studi, fino ai soprassalti di un attimo, restituiti nel loro accadere) e i fluttuanti corpuscoli delle sue immaginazioni, che di volta in volta raggiungono la guerra mai combattuta, la notte della preistoria o le insondabili rêveries (l’invasione dei serpenti, la foresta mobile, la creatura marina antropomorfa) a suo tempo affidate alla Sinfonia giovanile e qui nuovamente in atto, a testimoniare la «continuità creativa» che l’autore assegnava al proprio lavoro.
Il commento di Antonio Pane mira in primo luogo a identificare, per quanto possibile, le singole tessere del variegato mosaico, seguendo i criteri proficuamente collaudati in quello fornito a Testamento: restituzione delle coordinate spazio-temporali eclissate dalla programmatica decurtazione del contesto; ricerca dei referenti autobiografici o comunque dei tratti riconducibili all’ambiente dei familiari e amici di Pizzuto; individuazione di fonti particolari; sinossi intertestuale; scioglimento dei molteplici rimandi di specie letteraria, filosofica, scientifica, erudita; interrogazione delle varianti depositate nel «manoscritto originale».
Sinfonia marks a critical turning-point in Pizzuto’s work. In a final break with narrative unity, he eliminates the human protagonist (of whom there were still traces in Lumpi di Paginette, as if to preserve the book’s novelistic character). By renouncing “facts” and “their authors” (which, says Pizzuto, must stay “in parentheses”), the author creates a narrative without bearings—a collection of unrelated facts that readers must connect by means of an intuition “shared” with the author.
Absent the familiar bearings of a plot, Pizzuto’s text builds up as a series of “life fragments” (rerum vitalium fragmenta, as Marzio Pieri calls them) in a space that excludes causal links between them, and in a suspended time frame where each fragment returns to its origin and its random present.
Life’s epiphanies orbit inside this “particle field.” We see the magic funicular of Palermo, an impossible love, a “musical” friendship, a village perched in the Sicilian mountains, a school outing, a schoolteacher, and instantaneous happenings. There are the floating particles of the writer’s imagination, which occasionally connect with the war never fought, prehistoric night or unfathomable reveries (the invasion of snakes, the moving forest, the anthropomorphic sea creature). These themes — already present in Pizzuto’s youthful “Symphony” — return here to bear witness to the “creative continuity” that he sought to maintain in his work.
Antonio Pane’s commentary seeks to identify, as far as possible, the individual tesserae of the variegated mosaic, applying the methods successfully used in his commentary on Testamento: reconstruction of the space-time coordinates obscured by Pizzuto’s deliberate removal of context; search for autobiographical references and allusions to the author’s family and friends; identification of specific sources; intertextual synopses; clarification of the many literary, philosophical, scientific, and scholarly references; and citations from the variants contained in the “original manuscript.”
Polistampa, 2012
A cura di:
Pagine: 360
Caratteristiche: br.
Formato: 15x21
ISBN: 978-88-596-1035-9
Collana:
Antonio Pizzuto | Opere, 8
Settore: