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Non voglio cambiare pianeta

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Antidoto

Cammina uomo
cammina e abbandonati
Non più gomma rotaia pensieri topici
indicatori frenesia ingranaggi
stridori missili calcolatori virtualità
Solo i tuoi passi adesso
semplici e stupefacenti
Prostituisciti all’emozione dell’incedere autonomo
cammina uomo moderno
cammina per non dimenticare i tuoi piedi
la tua natura
E mentre procedi ritto
su quelle singolari zampe
respira con calma, languida calma
l’ebbrezza arcaica di tale movimento.

Nei “quadri” poetici tracciati dall’autore con acuta consapevolezza del tempo presente, si narra un’attualità a tratti amara, ma pure realisticamente interessante e in ogni caso rispettosa dei diversi casi umani. Ogni cosa oppure ciascun personaggio emerge dal serbatoio della fantasia o del ricordo così com’è, senza che sopravvenga – come è giusto che sia – alcun giudizio. In tal modo il pianeta descritto da Landi diventa familiare al lettore, che può osservarlo in buona compagnia dell’autore, mentre la lettura si snocciola nel ritmo scorrevole e d’impatto gradevole delle diverse storie affidate al libero flusso di coscienza, in cui prende finalmente corpo, immagine dopo immagine, il vissuto a strati di un professionista, di un uomo del Duemila e dieci.

(dalla prefazione di Elena Gurrieri)

Antidoto

Cammina uomo
cammina e abbandonati
Non più gomma rotaia pensieri topici
indicatori frenesia ingranaggi
stridori missili calcolatori virtualità
Solo i tuoi passi adesso
semplici e stupefacenti
Prostituisciti all’emozione dell’incedere autonomo
cammina uomo moderno
cammina per non dimenticare i tuoi piedi
la tua natura
E mentre procedi ritto
su quelle singolari zampe
respira con calma, languida calma
l’ebbrezza arcaica di tale movimento.

Nei “quadri” poetici tracciati dall’autore con acuta consapevolezza del tempo presente, si narra un’attualità a tratti amara, ma pure realisticamente interessante e in ogni caso rispettosa dei diversi casi umani. Ogni cosa oppure ciascun personaggio emerge dal serbatoio della fantasia o del ricordo così com’è, senza che sopravvenga – come è giusto che sia – alcun giudizio. In tal modo il pianeta descritto da Landi diventa familiare al lettore, che può osservarlo in buona compagnia dell’autore, mentre la lettura si snocciola nel ritmo scorrevole e d’impatto gradevole delle diverse storie affidate al libero flusso di coscienza, in cui prende finalmente corpo, immagine dopo immagine, il vissuto a strati di un professionista, di un uomo del Duemila e dieci.

(dalla prefazione di Elena Gurrieri)

Polistampa, 2010

Pagine: 120

Caratteristiche: br.

br.

Formato: 12x17

ISBN: 978-88-596-0840-0

Collana:
La Fenice | Collezione di poesia italiana e straniera, 12

Settore: