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Pagelle

Edizione critica commentata

20,40 € 24,00
Qt

Come in viaggi brevi altrettanta ora da partenza ad arrivo che fra aeroporti e città, con modulo consimile duraturo leggere ormai una pagina per voltarla senza detestabili baci. Vinta coesione, dilettevole il verso ove alcun insigne apparato in caratterini trapunti di corsivi e algebre, cfr., pp., sgg., op. cit., passim, delibando già prima che ricercarne l’organico richiamo nel testo. Oh finezze per un buongustaio d’età. Contro la scrittura, un dì sottoposta a semplici aut aut, accorte semantiche da infornare nel calcolatore, ivi poi sufficiente un tocco sopra il pulsate per ottenerne gran messe, la medesima che madame Curie con innumerevoli lavaggi, di residuo in residuo, entro tal uggiosa cantina. Sia quelle alternative, quanto l’operosità nuova, impari ultimo proprio donde protendere ancor poco la mano.

Le Pagelle di Antonio Pizzuto furono pubblicate dal Saggiatore di Alberto Mondadori, con versione francese e note della svizzera Madeleine Santschi, in due distinti volumi di venti componimenti ciascuno: Pagelle I (1973) e Pagelle II (1975). Le stampe, licenziate ma non sorvegliate dall’autore, erano gremite a tal punto di mende tipografiche, sviste, errori da risultare a tratti indecifrabili. Pagelle rappresenta un momento capitale nell’evoluzione stilistica del prosatore più sperimentale dell’altro secolo: il passaggio dal regime delle lasse (“episodi” iscritti in un unico disegno narrativo, ancorché fruibili nella loro essenza di blocchi compatti, e dominati dall’imperfetto, tempo della duratività e dell’indeterminazione) a quello appunto delle pagelle (brevi componimenti in sé conclusi, caratterizzati dalla soppressione del verbo ai modi finiti con relativa, inevitabile disgregazione di personaggi e vicende). Per Gualberto Alvino, meticoloso curatore di questa edizione critica commentata, “Pagelle costituisce principalmente l’atto di nascita della cosiddetta ‘sintassi narrativa’, spina dorsale del narrare opposto al raccontare: questo consistendo nella registrazione d’un dipanarsi d’eventi cristallizzati nella loro impartecipabile compiutezza, quello componendo l’aporia di tradurre l’azione in rappresentazioni col sancire la riduzione del fatto a pura astrazione”.

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Come in viaggi brevi altrettanta ora da partenza ad arrivo che fra aeroporti e città, con modulo consimile duraturo leggere ormai una pagina per voltarla senza detestabili baci. Vinta coesione, dilettevole il verso ove alcun insigne apparato in caratterini trapunti di corsivi e algebre, cfr., pp., sgg., op. cit., passim, delibando già prima che ricercarne l’organico richiamo nel testo. Oh finezze per un buongustaio d’età. Contro la scrittura, un dì sottoposta a semplici aut aut, accorte semantiche da infornare nel calcolatore, ivi poi sufficiente un tocco sopra il pulsate per ottenerne gran messe, la medesima che madame Curie con innumerevoli lavaggi, di residuo in residuo, entro tal uggiosa cantina. Sia quelle alternative, quanto l’operosità nuova, impari ultimo proprio donde protendere ancor poco la mano.

Le Pagelle di Antonio Pizzuto furono pubblicate dal Saggiatore di Alberto Mondadori, con versione francese e note della svizzera Madeleine Santschi, in due distinti volumi di venti componimenti ciascuno: Pagelle I (1973) e Pagelle II (1975). Le stampe, licenziate ma non sorvegliate dall’autore, erano gremite a tal punto di mende tipografiche, sviste, errori da risultare a tratti indecifrabili. Pagelle rappresenta un momento capitale nell’evoluzione stilistica del prosatore più sperimentale dell’altro secolo: il passaggio dal regime delle lasse (“episodi” iscritti in un unico disegno narrativo, ancorché fruibili nella loro essenza di blocchi compatti, e dominati dall’imperfetto, tempo della duratività e dell’indeterminazione) a quello appunto delle pagelle (brevi componimenti in sé conclusi, caratterizzati dalla soppressione del verbo ai modi finiti con relativa, inevitabile disgregazione di personaggi e vicende). Per Gualberto Alvino, meticoloso curatore di questa edizione critica commentata, “Pagelle costituisce principalmente l’atto di nascita della cosiddetta ‘sintassi narrativa’, spina dorsale del narrare opposto al raccontare: questo consistendo nella registrazione d’un dipanarsi d’eventi cristallizzati nella loro impartecipabile compiutezza, quello componendo l’aporia di tradurre l’azione in rappresentazioni col sancire la riduzione del fatto a pura astrazione”.

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Polistampa, 2010

A cura di:

Pagine: 344

Caratteristiche: br.

paperback

Formato: 15x21

ISBN: 978-88-596-0774-8

Collana:
Antonio Pizzuto | Opere, 7

Settore: